Era stata sgomberata ingiustamente dalla sua casa di Trezzo, ora la famiglia ha chiesto un maxi risarcimento
Il legale della famiglia Francesco Lilli ha chiesto 340mila euro di danni patrimoniali e morali.
Nel 2018 la famiglia Reinard era stata sgomberata dalla loro villetta in via Brasca ingiustamente. Marito, moglie, nonno e tre figli piccoli erano rimasti per strada nel giro di poche ore. Nel 2021 il Tribunale amministrativo regionale della Lombardia aveva dato loro ragione, obbligando l'Amministrazione di Trezzo sull'Adda a restituire le chiavi dell'immobile. E ora la famiglia ha chiesto al Comune il risarcimento per i danni patrimoniali e morali subiti: più di 340mila euro.
La vicenda, lo sgombero e la sentenza del Tar
La vicenda risalirebbe al 2001, quando, su un terreno di proprietà della famiglia Reinard ma all’interno del Parco Adda Nord (e su cui, per questo motivo, era vietato costruire) era sorta la villetta del contendere. L’Amministrazione dell'epoca, guidata dall'allora sindaco Danilo Villa, aveva effettuato la prima contestazione, dando il via a una pendenza giudiziaria per chiederne l’abbattimento. Già nel 2003, però, i Reinard avevano ottenuto un condono edilizio. Tuttavia, il Comune non ha mai dato parere favorevole a questa «sanatoria» e, nel marzo 2018, facendo riferimento alla contestazione originaria del 2001, era riuscito ad ottenere lo sgombero e il sequestro dell'immobile.
Da qui l’avvio di tutta la querelle legale, terminata con due sentenze (una del Tar e una del Consiglio di Stato) che hanno ridato, a maggio 2021, la proprietà dell'immobile ai Reinard. Negli ultimi tre anni, l'Amministrazione aveva trasformato la palazzina nella Casa della Legalità, un campus destinato a scuole e associazioni del territorio. Una realtà che, al momento della riconsegna dello stabile, ha dovuto per forza di cose cessare di esistere.
Contestualmente alla riconsegna della struttura, però, il Comune aveva notificato alla famiglia anche una richiesta di demolizione. Una brutta sorpresa per i proprietari, che avevano immediatamente contestato l’atto ancora davanti al giudice amministrativo. Mercoledì 22 giugno 2022, dopo oltre un anno dalla notifica, era arrivata l'ultima sentenza: l’edificio resta in piedi e nelle mani dei Reinard.
Maxi risarcimento per i Reinard, la famiglia chiede 340mila euro al Comune di Trezzo
Questa settimana il legale della famiglia Francesco Lilli ha chiesto un maxi risarcimento per i danni, patrimoniali e non, subiti in questi anni dalla famiglia. Quantificati esattamente in 342.585,17 euro.
Queste le parole dell'avvocato:
«Non dobbiamo dimenticarci dello shock che queste persone, bambini compresi, hanno dovuto subire - ha chiosato l’avvocato - All'epoca il figlio più grande aveva soltanto 6 anni. Oltre ai tantissimi danni patrimoniali accorsi nel corso degli anni, come per esempio la ridefinizione degli spazi interni o il taglio di oltre venti alberi da frutto. Speriamo che il giudice riconosca le nostre ragioni».