"Mio figlio non ascolta", come fare?
La maestra mi racconta che G. è sempre distratto, si alza in ogni momento e gironzola per la classe. A volte si sdraia sotto al tavolo oppure fa cadere tutti gli oggetti per terra, dicono lo faccia apposta.
Mi dicono che ha la testa fra le nuvole, perde e si dimentica gli oggetti ovunque.
Poi quando c’è da rispettare qualche regola sembra attivarsi per non farlo. Non rispetta i turni, interrompe, è invadente.
Non ha mai pazienza, non ascolta; questo succede anche con me a casa..
Ha qualche problema? È iperattivo? Ha l’ADHD?
Molti genitori arrivano con questa domanda, che magari si trascinano dentro per un po’, fino ad episodi culmine che li portano a sentirsi frustrati e forse a chiedere aiuto.
La risposta che mi sento di dare a queste mamme è “Potrebbe essere..”
Ma che cos’è davvero l’ADHD?
Il disturbo da deficit di attenzione/ iperattività, noto più spesso per la sigla ADHD(Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), è un disturbo del Neuro-sviluppo, di natura congenita a eziologia multifattoriale, caratterizzato sinteticamente da difficoltà di attenzione, iperattività e impulsività che interferiscono con il funzionamento e lo sviluppo.
L’esordio avviene entro i 12 anni e colpisce più i maschi che le femmine.
Pur chiamandosi “ disturbo”, perché indubbiamente mette in difficoltà chi lo vive, si tratta di un funzionamento divergente da quello tipico e statisticamente più frequente; in parole semplici è un modo diverso di funzionare del cervello.
I principali tratti/sintomi sono:
- Disattenzione
i sintomi riguardanti la disattenzione si presentano come una chiara difficoltà a rimanere attenti o a lavorare su uno stesso compito, per un periodo di tempo prolungato, con divagazioni e mancanza di perseveranza. Sono bambini persi nei loro pensieri, distratti, disordinati e disorganizzati.
La disattenzione comporta problemi di rendimento scolastico. - Iperattività - Impulsività
La seconda caratteristica dell’ADHD è l'iperattività, cioè un esagerato livello di attività motoria o vocale. Il bambino con ADHD mostra una continua agitazione, fatica a rimanere seduto, è sempre in movimento sia a scuola sia a casa, durante i compiti e durante il gioco. Ha bisogno sempre di nuove attività stimolanti , divertenti, eccitanti. L'impulsività si manifesta nelle difficoltà a dilazionare una risposta, a inibire un comportamento inappropriato e ad accendere una gratificazione. Risponde troppo velocemente a scapito dell’accuratezza della sua risposta, interrompe frequentemente gli altri e non riesce ad attendere un turno. Inoltre ha spesso una difficoltà a selezionare le informazioni rilevanti e percepisce contemporaneamente più stimoli
L’iperattività e l’impulsività comportano problemi di comportamento e d’interazione social.
Non lo fanno apposta o perché sono svogliati - spesso mi sento dire questo dalle insegnanti o dai genitori- ,fanno fatica a star dietro alle nostre richieste, ed è importante che questo lo capiamo ed accogliamo.
La ADHD è spesso presente già in età prescolare e tendenzialmente si documenta una marcata irrequietezza anche nelle prime fasi di sviluppo.
La diagnosi è clinica; non esistono test diagnostici specifici ma linee guida nazionali e internazionali (anfa sinpia, 2006) che suggeriscono un tipo di valutazione e d’intervento, basandosi sulle evidenze scientifiche finora raccolte. L'obiettivo della valutazione è di ottenere una descrizione del funzionamento cognitivo e psicologico del bambino e individuare le aree problematiche.
L'ADHD si cura?
Il trattamento più efficace per l’ADHD prevede la combinazione d’interventi psicoeducativi, comportamentali ed eventualmente farmacologici per il soggetto. Questi interventi sono personalizzati sul bambino in conformità a cosa emerge dalle valutazioni. Questo da combinarsi a interventi mirati sui genitori e sugli insegnanti, che sono fondamentali collaboratori. Si parla quindi di approccio multimodale.
La finalità è di migliorare, ed è possibile, il comportamento disfunzionale del bimbo, per permettere in primis a lui di crescere, apprendere e vivere al meglio nei contesti sociali.
Allora perché alla mamma di G. dico “ potrebbe essere..” e non “è”?
È importante sottolineare che i sintomi elencati per l’ADHD possono essere facilmente confusi con quelli tipici di altre condizioni, tra cui altre patologie caratterizzate da manifestazioni simili, ad esempio il disturbo d'ansia, disturbo dell'umore, i disturbi specifici dell'apprendimento, il disturbo dell'adattamento e anche esperienze personali e familiari particolarmente difficili.
Inoltre il disturbo va differenziato dalla vivacità dei bambini normali, dalle condizioni legate ai contesti sociali svantaggiati, a esperienze traumatiche, atteggiamenti educativi incongrui e a modelli sociali o familiari fortemente caratterizzati da impulsività.
Per questo è importante rivolgersi a equipe che svolgano l'iter diagnostico e la valutazione con molta cautela ed esperienza.
Se avete domande, curiosità o dubbi sull’argomento potete scriverci a info@centroilgirasole.it. Saremo lieti di rispondervi!
Autrice: Dott.ssa Nicoletta Di Nunno – tnpee e consulente pedagogica Centro Il Girasole – Milano