Energia, resilienza e sostenibilità con Renovit
Acquistapace: "il sistema industriale deve dare una risposta: abbiamo bisogno di un'energia sicura, al giusto costo e sostenibile".
"Un'energia sicura, al giusto costo e sostenibile". Il trilemma energetico ha guidato le riflessioni, lucide e puntuali, del ceo di Renovit (gruppo Snam) Cristian Acquistapace durante la colazione di lavoro organizzata dagli Amici del Giornale di Merate e dal Gruppo Netweek lunedì scorso al Ristorante La Salette di Verderio.
Come affrontare il caro energia secondo Acquistapace
L'incontro degli Amici del Giornale di Merate
Una ricetta quella fornita dall'amministratore delegato che intende fissare i paletti non tanto per un orizzonte temporale rigorosamente emergenziale quanto per il medio e lungo periodo. Ne hanno preso conoscenza gli stakeholder invitati al confronto con l'azienda che rappresenta la nuova piattaforma italiana di efficienza energetica e innovazione sostenibile per imprese, condomini e Pubblica amministrazione.
Tra loro un grande parterre formato da imprenditori che operano in campi diversi: elettronica, automotive, legno-arredo, utensili, abbigliamento industriale e metalmeccanico. Presenti anche rappresentanti del Terzo settore e alcuni esponenti istituzionali, in particolare il consigliere regionale Mauro Piazza e il presidente della Commissione ambiente di Regione Lombardia, Riccardo Pase che hanno fatto il punto sulle politiche realizzate dal Pirellone finora in fatto di energia. Politiche che, tornando al ragionamento svolto dall’ingegner Acquistapace, devono per forza fare i conti con:
"prezzi dell’energia che erano cresciuti ben prima (inizi 2021) dell’aggravarsi della crisi russo-ucraina per via della crescente domanda di energia delle economie mondiali ed in particolare del gas".
L'intervento di Acquistapace
Aldilà quindi della grave situazione attuale, ha scandito in maniera convinta il Ceo di Renovit, "molto probabilmente la nuova normalità vedrà prezzi dell’energia nel medio
termine superiori al passato pre crisi. I prezzi elevati di questo periodo non sono sostenibili dal sistema industriale che deve mettere in atto interventi di emergenza per affrontare il contesto critico. Volgendo lo sguardo al medio lungo termine invece anche il sistema industriale deve dare una risposta al trilemma energetico: avere un'energia sicura, al giusto costo e sostenibile".
Energia sicura, nello specifico: "significa avere una strategia di approvvigionamento bilanciata fra breve, medio e lungo termine. Significa quindi puntare su impianti di produzione per autoconsumo in loco, come ad esempio fotovoltaico, cogenerazione ed eolico. Cogliendo anche le opportunità offerte dalla normativa che ora consente per esempio di connettere direttamente ai siti produttivi impianti da fonte rinnovabile entro un raggio di 10 chilometri. Significa sottoscrivere contratti Ppa (Power Purchase
Allocation) di lungo periodo che consentano di avere a disposizione energia rinnovabile per un orizzonte decennale; energia al giusto costo significa invece ottimizzare il prezzo ma significa anche ottimizzare la quantità consumata. L’efficienza energetica in questo senso è fondamentale perché l’energia più conveniente, sicura e sostenibile è l’energia che non viene consumata. Per questo obiettivo i clienti si possono far supportare dalle società specializzate di servizi energetici come le Energy Service Company utilizzando i contratti EPC (Energy Performance Contract) che permettono di stabilire a priori degli obiettivi di risparmio energetico e che sono applicabili a diverse tecnologie e ambiti (come illuminazione, aria compressa, recuperi termici, riscaldamento e raffreddamento). Infine energia sostenibile vuol dire puntare il più possibile su un portafoglio di energia rinnovabile quale il fotovoltaico, l’eolico ed ora anche il biometano che con il nuovo decreto e l’introduzione delle garanzie di origine potrà essere utilizzato anche negli usi industriali".
In merito alla durata di questa situazione d’emergenza, Acquistapace ha risposto:
"diventa difficile fornire una tempistica. Possiamo però sostenere che la “nuova normalità” vedrà un prezzo dell’energia che sarà probabilmente superiore rispetto al passato. Questo perché il gas è una fonte europea cosiddetta “marginale”, cioè il sistema europeo ed italiano definiva il prezzo dell’energia sulla fonte marginale. Tutte le altre fonti come idroelettrico, eolico, fotovoltaico e carbone, rimanevano inferiori dal punto di vista del prezzo. Nella nuova normalità probabilmente il nuovo mix energetico avrà un prezzo superiore rispetto al passato. Se prima quest’ultimo era importato via tubo con costi di produzione bassi e prezzi che facevano altrettanto mantenendo contenuto il prezzo complessivo dell’energia, sostituendo ora parte del gas trasportato via tubo con quello naturale liquido, estratto in altre parti del mondo come Nord America e Medio Oriente, dobbiamo considerare costi maggiori dal momento che quest'ultimo deve essere liquefatto, trasportato via nave e rigassificato. Più il peso delle rinnovabili crescerà, meno vi sarà la necessità di gas".
Il commento delle Istituzioni sul tema energia
A queste parole ha fatto seguito l’intervento di Piazza: "Girando il territorio le domande su questo tema sono in crescita. Ci sono una platea di soggetti privati e pubblici che iniziano ad avere grossi problemi per via dell’aumento dei costi sulle bollette. Anche i Comuni si trovano in grande sofferenza. Manca ancora qualche aspetto procedurale rispetto alla transizione energetica e dunque noi, dal canto nostro, vogliamo essere le antenne rispetto alle istanze che provengono anche da occasioni come quella odierna".
Pase ha fatto il punto sulle misure messe in atto in materia dal Pirellone: "Regione ha approvato due leggi, una sulle Comunità energetiche per l’energia rinnovabile (CER), che permettono di avvalersi dell’auto-consumo dell’energia. L’autoconsumo è la risposta contro gli oneri di trasporto dell’energia. Se manteniamo l’energia sul territorio, allora andiamo nella giusta direzione. In un quadro nel quale la Lombardia produce il 42% di tutte le risorse rinnovabili del nostro Paese.
L’altra misura che è stata sempre realizzata a livello regionale ha avuto a che fare con il bando per l’installazione dei pannelli fotovoltaici. Su 1500 Comuni poco più di 200 di loro hanno presentato la richiesta. "Il che è incomprensibile - ha chiosato Pase -. Bisogna quindi partire dal pubblico per far sì che le CER diventino centrali anche per il privato".
La parola agli stakeholder
Molti stakeholder presenti alla colazione di lavoro a La Salette organizzata dagli Amici del Giornale di Merate e dal Gruppo Netweek hanno avuto la possibilità di confrontarsi con l’ingegner Cristian Acquistapace al termine della sua relazione. I rappresentanti delle aziende energivore hanno lamentato il raddoppio dei costi dell’energia e chiesto lumi rispetto all’uscita da questa fase emergenziale. A tal proposito Pietro Galli, vice presidente Lario Reti holding, ha detto che "la nostra bolletta è passata da 10 a 25 milioni di euro. Un aumento spaventoso che inevitabilmente si ripercuoterà sul cliente finale".
Costi lievitati anche negli ospedali, come ha osservato Paolo Favini, Dg di Asst Brianza. "La nostra bolletta è quadruplicata. Credo che le responsabilità vadano cercate anche nel non aver fatto abbastanza a livello di sistema Paese". A patire gli effetti dei rincari però c’è anche il Terzo settore. Lo sa bene Claudio Dossi presidente di Auser di Lecco: "Nel nostro piccolo noi produciamo solidarietà, se il pubblico non invertirà la rotta, risparmiando laddove possibile, sarà dura risalire la china".
Per ripartire Luca Ceppi, vicepresidente del Gruppo Elemaster di Lomagna, ha chiesto invece di considerare i nodi che spesso si vengono a formare per via del benestare di Soprintendenza e parchi. Un problema riscontrato pure da Marco Bissi, Dd Bissi holding di Sondrio, "oggi la burocrazia è per noi imprenditori un freno rispetto allo sviluppo di energie rinnovabili". Problema nel problema, poi, è la scarsità di manodopera. Franco Morganti, Ad Kapriol di Civate, ha parlato infatti della mancanza di artigiani. Senza queste figure, ha detto, "la mia azienda non so come farebbe".
Un riferimento a quanto sta accendo al di fuori dell’Europa è arrivato dal presidente di Api Lecco e Sondrio Enrico Vavassori, spiegando che "Le nostre imprese hanno sempre puntato sulla qualità. Un certo delta di prezzo ci è sempre stata riconosciuta. Ora però il delta non basta più, i clienti si stanno attrezzando in altro modo". Mentre a sottolineare la criticità della situazione sulla base di quanto ancora durerà l'emergenza è stato Vincenzo Colombo, Ad Torneria Automatica Colombo di Verderio.
Anche il settore del legno arredo non è risparmiato dagli eventi contingenti. Lo hanno fatto presente Roberta Galbiati, energy manager della Lema di Alzate, di concerto con Alessandro Massa, Ad della Provasi di Seregno. Così la prima: "Abbiamo installato un impianto fotovoltaico che è servito a tamponare questi aumenti. Il che non è però sufficiente per difendere l’attività produttiva" Il secondo ha evidenziato come "pure noi abbiamo provveduto a convertire la nostra alimentazione, per attenuare la spinta a cui stiamo assistendo".
Uscire dalla crisi, partendo dal piccolo, tuttavia è possibile. Tra le ipotesi sotto lente, c’è stata quella di chi come Eugenio Messa, general manager di Metalfar di Annone, si è detto favorevole all'adesione alle comunità energetiche; di chi fa il tifo per le rinnovabili come Giuseppe Martinelli, partner Allianz di Merate, e di chi si è chiesto poi se sia possibile trasportare energia prodotta da un proprio sito verso un altro anche a chilometri di distanza, come Marco Casali, manager Novatex di Oggiono.
Franco Spreafico, Ad della Spreafin di Merate ha portato la sua esperienza imprenditoriale: "Sono 55 anni che si lavora e si pagano tasse. Serve una rivisitazione allargata, un mix tra politiche di detassazione e nuove soluzioni energetiche". Carlo Vismara, presidente Mcv Catene di Viganò, ha reputato interessante l’installazione del fotovoltaico. E Luca Zorzi, Ad di Tmk, ha espresso la necessità di prevedere il nucleare quale fonte di energia rinnovabile. Maurizio Rezzoli, contitolare di Due punti di Cernusco, ha previsto inoltre che "i territori dovranno cambiare "stile" di vita, anche se le resistenze non mancheranno". Nel frattempo, come ha evidenziato nel finale Marco Stocola, Ceo My air pure di Calco, ha osservato: "Opero nel settore illuminotecnico e il cliente ormai non fa che chiedere l’illuminazione a led. E’ indispensabile".