Figli con dislessia, le domande dei genitori
Perché mio figlio non sa leggere?
Perché scrive così male?
Perché non sa le tabelline?
La settimana dal 4 al 10 Ottobre è stata dedicata alla Dislessia, uno dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento più conosciuti. Dedichiamo il nostro articolo proprio a questo argomento cercando di scoprire e rispondere alle domande più frequenti che i genitori ci pongono.
Che cos’è la dislessia?
La dislessia è un disturbo che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente. Un bambino dislessico legge molto più lentamente dei suoi coetanei, fatica nella comprensione del testo letto in autonomia, inverte le lettere all’interno delle parole, non legge correttamente, fa numerosi errori di decodifica fonema-grafema, tronca la lettura delle parole più lunghe cercando di compensare con strategie del pensiero in modo da rendere meno difficoltosa l’attività.
Che cosa si intende per Disturbi Specifici dell’Apprendimento?
Iniziamo subito a dire che i Disturbi Specifici dell’Apprendimento non rientrano nella categoria delle disabilità di tipo intellettivo. Il disturbo è di tipo neurobiologico ovvero uno sviluppo neurologico atipico, che rappresenta però una manifestazione delle normali variazioni nello sviluppo umano. I Disturbi Specifici dell’Apprendimento prendono in considerazione tutte le aree relative agli apprendimenti: scrittura, lettura e calcolo. Un bambino può risultare con uno o più disturbi a seconda delle difficoltà presentate. Possiamo quindi trovarci in presenza di:
- Dislessia: disturbo specifico della decodifica della lettura (velocità e accuratezza).
- Disortografia: disturbo specifico della scrittura di natura linguistica (errori di ortografia)
- Discalculia: disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo
- Disgrafia: disturbo specifico della scrittura di natura grafomotoria (scrittura poco leggibile)
Qual è la causa dei Disturbi dell’Apprendimento?
In questi ultimi anni sono state intraprese diverse ricerche, a livello nazionale ed internazionale, che riconoscono l’origine neurobiologica del disturbo, che a sua volta determina una diversa modalità di funzionamento delle reti neuronali coinvolte nei processi di lettura, scrittura e calcolo. Inoltre sono in atto studi per valutare la componente ereditaria e genetica del disturbo.
Come si fa una diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento?
La diagnosi viene svolta su più fronti e con diversi professionisti: neuropsichiatra infantile, psicologo, logopedista. La diagnosi di DSA può essere svolta a partire dalla fine del secondo anno di scuola primaria per i disturbi relativi alla scrittura e alla lettura, a partire dalla fine del terzo anno di scuola primaria per il disturbo relativo al calcolo. In molti casi si osservano difficoltà anche prima di questi tempi ed è importante intervenire subito per una maggior riuscita dell’intervento riabilitativo.
Quali sono le principali caratteristiche di un bambino DSA?
Le principali caratteristiche dei DSA sono: inattese e importanti difficoltà nella letto-scrittura e/o nei numeri
e nel calcolo; difficoltà nella consapevolezza fonologica (difficoltà nel riconoscere quanti, quali e in che ordine sono i suoni di una parola); lentezza nell’automatizzazione di diverse abilità.
Ci sono dei campanelli di allarme? Come può accorgersi un genitore?
I campanelli di allarme possono essere visti già a partire dai 3-5 anni. Questi generalmente possono essere: disturbi del linguaggio, difficoltà di costruzione della frase, difficoltà di apprendimento dei numeri e dei giorni della settimana, colori, forme, difficoltà nel seguire semplici routine, difficoltà nella coordinazione motoria (es. allacciarsi le scarpe, ritagliare, infilare), difficoltà visuo-spaziali. Sicuramente bambini alla scuola primaria che invertono lettere e numeri, sostituiscono lettere, non riescono a memorizzare le tabelline e informazioni in sequenza (giorni della settimana, mesi…), hanno difficoltà nei rapporti spaziali e temporali, difficoltà di esprimere chiaramente ciò che pensano, difficoltà di coordinazione motoria, lentezza, errori nella lettura possono rientrare in uno o più disturbi. A volte il bambino potrebbe manifestare anche problemi psicologici, con difficoltà nel rapporto con i compagni e/o con le insegnanti e un rifiuto per la scuola, ma si tratta della conseguenza e non della causa delle difficoltà scolastiche.
Esiste una legge di tutela ?
Sì. I DSA rientrano nella legge 170/2016 che tutela le persone con questi disturbi.
Che cosa sono gli strumenti dispensativi e compensativi?
Gli strumenti compensativi e dispensativi sono degli strumenti che aiutano il bambino a studiare più velocemente, rendendolo nel tempo autonomo. Alcuni di questi sono: mappe concettuali, utilizzo di formulari, interrogazioni programmate, maggior tempo per le prove di verifica, utilizzo della calcolatrice, utilizzo del pc, utilizzo di alcuni programmi e app specifici, utilizzo della sintesi vocale.
Il mio bambino migliorerà?
Certamente, il trattamento deve essere iniziato quanto più precocemente possibile o appena scoperta la diagnosi. A seconda dell’età del bambino ci si può rivolgere ad un logopedista oppure ad uno psicologo o pedagogista che attiveranno dei percorsi personalizzati sulla base delle difficoltà emerse. I margini di miglioramento sono sempre soggettivi ma molto ampi e come fine ultimo hanno sempre quello dell’autonomia nello studio in modo che il bambino possa affrontare serenamente la scuola conoscendo le strategie per lui corrette per un positivo successo scolastico.
Se avete domande, curiosità o dubbi sull’argomento potete scriverci a info@centroilgirasole.it. Saremo lieti di rispondervi!
Autrice: Dott.ssa Erika Consonni – psicopedagogista Centro Il Girasole – Milano e Cologno Monzese