Commemorazione

"Non dimenticate i morti del Revellino"

L'appello: "E’ necessario che venga mantenuta viva l’attenzione verso un bene che fa parte della ricchezza di Cassano d'Adda".

"Non dimenticate i morti del Revellino"
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La cappella del Revellino a Cassano d'Adda è stata eretta nel 1705. Ogni anno, l'ultima domenica di settembre, i cassanesi si riuniscono a pregare e a commemorare i soldati sepolti nel piccolo campo. Ma la tradizione rischia di svanire.

"Prestiamo attenzione alla cappella del Revellino di Cassano d'Adda"

Durante la guerra di Successione il duca Vittorio Amedeo II cambiò bandiera dopo la battaglia di Chiari nella quale i francesi furono sbaragliati. Venuto a conoscenza della situazione, il re di Francia fece prigionieri di guerra i Savoiardi disarmati a San Benedetto Po, dove erano accampati. Trasferiti nei Castelli di Brivio, Trezzo e Cassano, furono lasciati morire di fame nei sotterranei. Sono sepolti nel piccolo campo sotto il Revellino, dove nel 1705 fu eretta la cappelletta in cui, ogni anno l'ultima domenica di settembre, i cassanesi si riuniscono a pregare e a commemorare questi soldati. E così succederà anche il 25 settembre 2022, con intrattenimento con la banda cittadina dalle 17, cui seguirà alle 18 la Messa commemorativa (in caso di maltempo la funzione verrà celebrata nella parrocchia di Santa Maria Immacolata e San Zeno). C’è poi un'altra storia: quella di coloro che si sono presi cura dell’edificio sacro.

Ricordi importanti

"Nei miei ricordi di bambina, ma sicuramente anche di tanti cassanesi, l’ultima domenica di settembre era il giusto preludio al Feston di inizio ottobre - ha raccontato Giovanna Braga - Le donne del Ruscett si davano appuntamento nel pomeriggio per recitare il rosario a suffragio delle povere anime del Revellino. Seguiva la benedizione impartita dal sacerdote del quartiere. La cappelletta che si erge ai piedi della Rocca Viscontea, è parte integrante della cerchia del Ricetto, ossia della zona più antica di Cassano. E’ stata da sempre affidata alle cure dei residenti, o meglio, di alcune donne devote e volenterose".

Ma nel tempo il gruppetto si è ridotto, a causa della dipartita di alcune di loro a cui si è sommato il disinteresse delle nuove generazioni.

"L’ultima porta bandiera è stata mia mamma, Carla Gariboldi, che molti ricorderanno, la quale si è presa cura del sito coinvolgendo il marito Luigi Braga e la prole - ha proseguito la donna - La 'Signora del Revellino' ci ha lasciato qualche anno fa e ora tocca a me e a mio fratello Gianpietro portare avanti la missione. Ma per non vanificare i nostri sforzi è necessario che venga mantenuta viva l’attenzione verso un bene che fa parte della ricchezza della nostra città".

Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta dell'Adda in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da venerdì 23 settembre 2022.

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