Treni in ritardo o cancellati, i sindaci infuriati scrivono a Trenord
I primi cittadini di Vignate, Melzo, Pozzuolo e Cassano d'Adda hanno inviato una missiva di protesta a Trenord e Regione Lombardia.
I ritardi sono ormai una costante, le cancellazioni capitano ormai quotidianamente specialmente negli orari di punta: la vita dei pendolari che utilizzano il Passante ferroviario in questa torrida estate è diventata un inferno. Così, dopo le continue lamentele dei propri cittadini. i sindaci di Vignate, Melzo, Pozzuolo e Cassano d'Adda hanno deciso di scrivere una lettera a Trenord pretendendo una svolta nel servizio. Anzi, nel disservizio.
Treni in ritardo o cancellati: la rabbia dei sindaci
Promotore dell'iniziativa il primo cittadino vignatese Paolo Gobbi che ha deciso di coinvolgere i colleghi della tratta ferroviaria per cercare di far sentire la loro voce ai vertici dell'azienda che gestisce il trasporto pubblico su rotaia e a Regione Lombardia.
Negli ultimi giorni si è registrata una continua cancellazione di treni in orario di grande affluenza e queste soppressioni non vengono nemmeno annunciate. Noi sindaci lavoriamo quotidianamente per spingere le nostre comunità a utilizzare i mezzi pubblici per motivi etici, ecologici e per ridurre fortemente il traffico veicolare. Peccato che il treno ormai sia diventato un disservizio. I cittadini continuano a pagare biglietti e abbonamenti, ma non hanno nessuna certezza della puntualità del servizio che stanno pagando.
si legge nella lettera.
Le richieste a Trenord
Oltre a segnalare problemi noti, i sindaci hanno chiesto anche un intervento immediato per dare una svolta alla situazione un incontro per spiegare il perché di questi continui disservizi.
Chiediamo anche una sollecita messa in ordine dei vagoni al fine di migliore la condizione del trasporto. Complessivamente è necessario un salto di qualità nel servizio affinché diventi davvero un valore aggiunto per le nostre comunità, per la Città metropolitana e per la Regione intera.
Tutta colpa del gran caldo
Una spiegazione che però non ha convinto e c'è chi punta il dito contro l'inadeguatezza del servizio offerto e la mancanza di manutenzione preventiva e di investimenti onde evitare di arrivare alla situazione in cui ci si trova oggi.
Nel frattempo, i pendolari hanno lanciato una petizione che ha già superato le 2.100 firme.