Delitto di Melzo: fermata la figlia. E' accusata di omicidio e occultamento di cadavere
La 58enne residente a Mediglia non ha confessato, ma per gli inquirenti ci sono chiari indizi. Diverse le ipotesi sul movente dietro al gesto della figlia.
Svolta nella tragedia avvenuta a Melzo ieri, giovedì 26 maggio 2022, in via Boves. Stando a quanto confermato dagli uomini del Nucleo investigativo i Carabinieri hanno fermato Rosa Fabbiano, figlia della vittima Lucia Cipriano. E' accusata di omicidio, occultamento e vilipendio di cadavere.
Delitto di Melzo: svolta nelle indagini
Il fermo della donna, 58enne residente a Mediglia, è scattato dopo che è stata interrogata sino a tarda notte dal Pm Elisa Calanducci e dai Carabinieri della Compagnia di Pioltello. Non ha detto nulla, ma gli indizi di colpevolezza hanno convinto a procedere con il fermo. Su di lei pende l'accusa di omicidio e di occultamento di cadavere. L'ipotesi, infatti, è che prima abbia ucciso la madre e poi l'abbia fatta a pezzi, forse avvalendosi di una sega ritrovata nell'appartamento. Anche sulle cause dietro al gesto le ipotesi restano ancora ampie. Da un lato le condizioni di salute della 84enne che, negli ultimi tempi si erano aggravate e aveva perso lucidità. Tanto che più volte erano state segnalate grida notturne. A marzo gli stessi Carabinieri della Stazione di Melzo l'avevano trovata mentre vagava in pigiama, disorientata e nel cuore della notte per le strade della città. Non si esclude nemmeno la pista economica, ossia che il cadavere possa essere stato occultato all'interno dell'abitazione per continuare a percepire la pensione della vittima.