Demansionata da quell'appalto rifiuti che scottava, nuova vittoria per la dipendente comunale
Ilde Facchi è in lotta con il Comune di Cologno Monzese dall'appalto rifiuti "tarlato" che portò agli arresti del febbraio 2014.
Fu demansionata dopo avere segnalato che l'appalto rifiuti, di cui era responsabile, scottava. Da allora Ilde Facchi ha avviato una battaglia legale contro l'Amministrazione di Cologno Monzese e dopo avere avuto nel 2016 un primo riconoscimento del trattamento subito, ora ne ha avuto un altro con il risarcimento. E la lotta non è ancora finita.
L'appalto rifiuti di Cologno Monzese
Ilde Facchi, posizione organizzativa, era responsabile di procedimento nel 2013 dell'appalto rifiuti di Cologno Monzese. Una gara da quasi sei milioni di euro. Dopo le sue segnalazioni sul fatto che ravvisava delle irregolarità le fu tolto l'incarico di occuparsi della faccenda. Nel frattempo la Guardia di Finanza avviò l'inchiesta per corruzione che portò a due arresti eccellenti a febbraio 2014, un assessore e il vicesindaco.
Facchi aveva predisposto il primo bando, contestato poi per i prezzi troppo bassi e per questo il Tar, il Tribunale amministrativo regionale, aveva concesso la sospensiva a una delle aziende concorrenti che aveva presentato ricorso. Il Comune aveva proceduto in autotutela e aveva annullato la gara. E le aveva tolto la responsabilità spostandola nell'Area finanziaria (settembre 2013). La dipendente aveva protestato per le miserevoli condizioni del suo nuovo ufficio e aveva intentato la causa per demansionamento.
Il giudice aveva importo all’Amministrazione di reintegrare la dipendente in una posizione consona alla sua professionalità. "La realtà è che sono ancora lì a girarmi i pollici", aveva spiegato la diretta interessata.
Adesso è arrivata la sentenza che le dà nuovamente ragione e che la risarcisce. Ma occorre dire che lei è in ballo anche per una terza causa, perché sostiene che il demansionamento c'è ancora oggi.