Sette Paesi a scuola di inclusione in Martesana
L’incontro si è tenuto venerdì 13 maggio a Gorgonzola, alla scuola primaria Molino Vecchio
Hanno camminato per i corridoi della scuola primaria Molino Vecchio, a Gorgonzola, osservando i progetti e i laboratori che il plesso ha lanciato nel corso degli anni per favorire l’inclusione e permettere a ogni bambini di imparare la matematica, le scienze e anche l’astronomia in base ai suoi bisogni.
Sono gli studiosi e i ricercatori dei sette Paesi (Belgio, Portogallo. Repubblica Ceca, Bulgaria, Norvegia e Italia) che partecipano al progetto Asumie (Additional support and mediated learning in inclusive education) di Erasmus+, che ha lo scopo di individuare e diffondere buone pratiche per un’educazione davvero inclusiva. Per l’Italia sono coinvolte ll’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Centro Riabilitativo Imparole.
La delegazione europea a scuola
La delegazione è arrivata in via Molino vecchio alle 9. I ricercatori hanno avuto modo di osservare i laboratori creativi con cui le maestre del plesso insegnano la matematica: da giochi con la pasta all’utilizzo dei Lego per spiegare le frazioni.
Al gruppo si sono uniti anche il sindaco Angelo Stucchi e il vicesindaco Ilaria Scaccabarozzi. Il primo cittadino ha parlato brevemente per sottolineare l’importanza della collaborazione tra scuola e comunità ai fini dell’apprendimento, per poi volgere un pensiero a tutti gli alunni delle scuole ucraine, che da mesi ormai non posso tornare tra i banchi di scuola.
Successivamente si è passati all’aula multimediale, si è tenuta la presentazione del plesso e di tutte le attività inclusive realizzate dagli insegnanti dell’istituto. Una scelta dettata dalle restrizioni anti-Covid e dalla volontà di ottimizzare il poco tempo a disposizione della delegazione. La visita si è conclusa all’interno della biblioteca, per mostrare la selezione inclusiva che nel corso degli anni ha occupato i vari scaffali dell’aula. Qui gli studenti possono avvicinarsi alla lettura sfogliando libri ad alta leggibilità, che fanno uso di stili di scrittura con caratteri semplici da riconoscere, testi non giustificati e spaziature tra i paragrafi. A questi volumi si accompagnano quelli in Caa (Comunicazione aumentativa alternativa, dove alle figure si accompagna la parola che rappresentano per facilitarne la comprensione) e la sezione kamishibai, dove i libri diventano una sorta di teatrino in cui il lettore fa sfilare le immagini, mentre il narratore racconta la storia come se stesse leggendo un libro.
L’anno zero della primaria Molino Vecchio
La nostra è una scuola come tante sul territorio, un esempio di come l’istruzione italiana agisce. L’obiettivo della delegazione non è tanto cercare centri di eccellenza sul territorio. Quello che conta è il confronto, osservare come le varie scuole europee promuovono l’inclusione.
Così la docente Alessandra Tiozzo, che venerdì ha fatto gli onori di casa, ha spiegato le ragioni della visita. Per l’istituto, però, questa è una sorta di anno zero. Mesi e mesi di attenzione, sacrifici e sforzi profusi in iniziative inclusive stanno dando i loro frutti. Quest’anno, ad esempio, un bambino con una disabilità e una storia impegnativa alle spalle sta completando la quinta e a giugno concluderà il suo percorso. Per l’intera scuola, questo è motivo d’orgoglio. “E’ il completamento di un lavoro nel quale le insegnanti hanno attivato tutte le loro risorse e competenze”, ha spiegato Tiozzi.