Lettera al sindaco contro l'Anpi dopo le parole del presidente Pagliarulo: "Non ha il monopolio del 25 aprile"
Clima rovente a Cassina de' Pecchi dove l'associazione partigiani è stata criticata anche da esponenti progressisti. La replica: "Chi esprime posizioni pacifiste non è tollerato".
Sta facendo molto discutere a Cassina de' Pecchi una lettera aperta firmata da diversi esponenti di opposte fazioni contro l'Anpi, l'Associazione nazionale partigiani e in particolare contro le parole del presidente nazionale Gianfranco Pagliarulo.
Polemica anche a Cassina sull'Anpi
Pagliarulo era stato criticato in tutto lo Stivale per alcune parole che volevano introdurre la Festa della Liberazione:
"Faremo il possibile per impedire qualsiasi incidente o provocazione - aveva detto - Le bandiere Nato sono inappropriate in questa circostanza in cui bisogna parlare di pace".
Affermazioni che hanno suscitato una profonda reazione anche in paese.
"L'Anpi a nome del presidente Pagliarulo, e in vista del prossimo 25 Aprile, ha diramato un comunicato che con toni di velata minaccia dice che 'faremo il possibile per impedire qualsiasi incidente o provocazione' qualora venissero esibite durante le manifestazioni le bandiere della Nato, atto ritenuto 'inopportuno' - si legge nella lettera - Per quanto a noi risulti le manifestazioni del 25 Aprile non sono monopolio dell'Anpi, che detta le regole, ma di tutti i liberi cittadini che vi partecipano nel rispetto della legge".
"Da un po' di tempo questa organizzazione, nata con lo scopo lodevole di mantenere e tramandare la memoria dei fatti della Liberazione, della Resistenza e dei suoi protagonisti, si è andata via via configurando come un partito politico che interviene in molti aspetti della vita politica nazionale e internazionale - prosegue - Tutto legittimo, ma così perde quella veste istituzionale che dovrebbe farne un fattore di coesione civile per trasformarsi, al pari di altri, in un attore della dialettica politica, e cioè di parte. E come tale non può essere compresa fra le autorità istituzionali che celebrano a nome di tutti gli italiani e ufficialmente la giornata della Liberazione".
La missiva è firmata da Marino Contardo, Armando Escalona, Emilio Bogani, Andrea Maggio, Francesco Tantardini, Giordano Mazza, Luigi Ubertis, Massimo Nichetti, Giuseppe Caccamo, Rosangela Benedetti, Bruno Mellera ed Emilio Calabretta.
La reazione dell'Anpi
Dopo la valanga di critiche l'Anpi ha chiarito le parole del presidente. E anche a Cassina non si è fatta attendere la replica al vetriolo alla lettera aperta.
"Caro Contardo, cari firmatari, prendiamo atto dell’ennesimo attacco nei confronti di Anpi - si legge in una controlettera aperta firmata dalla sezione cittadina dei partigiani - Forse il più sfacciato, ma sfortunatamente nel solco di altre iniziative denigratorie in corso in questi giorni. Un attacco a vostro parere motivato dal fatto che Anpi ha minacciato disordini in occasione delle celebrazioni del 25 Aprile. Questa minaccia si può desumere dall’affermazione del presidente Pagliarulo: 'Ci adopereremo per impedire qualsiasi incidente o provocazione'. Anpi per storia, natura (o anche solo per motivi anagrafici!) non pratica disordini. Li condanna, li rifugge, prende sistematicamente le distanze da chi li causa. Delle due l’una: o non conoscete Anpi o siete in cattiva fede".
"Ci pare che la realtà sia un’altra - prosegue - Non è per lei e per voi tollerabile che un soggetto possa esprimere una posizione pacifista. Poco importa se questo fronte annoveri figure dal profilo indiscutibile, a cominciare dal Papa. No, per voi chi non è d’accordo sull’invio di armi va stigmatizzato. In questi giorni ci troviamo in questa scomoda situazione, essere attaccati da più fronti, a partire da quello progressista, perché ci siamo intestarditi nel sostenere che la pace si costruisce con negoziati e diplomazia, e non con l’invio di armi".
"Riportiamo a suo e vostro beneficio la posizione espressa dal presidente Pagliarulo: 'Condanna irreversibile dell’invasione russa e delle violenze imperdonabili, piena e concreta solidarietà col popolo ucraino e indiscutibilità del suo diritto alla resistenza, necessità di un’azione di contrasto al prosieguo della guerra, preoccupazione e allarme per le conseguenze sul piano internazionale di tutto ciò che sta accadendo, critica all’invio di armi da parte di Paesi non belligeranti a Paesi belligeranti e contrarietà a programmi di riarmo'".
Celebrazioni del 25 Aprile
Le celebrazioni del 25 Aprile a Cassina si terranno domani a partire dalle 10 con la Messa a Sant'Agata cui seguirà la deposizione della corona al monumento ai caduti che si trova in frazione. Alle 11 la cerimonia sarà replicata in quello di via Trento. Saranno presenti, oltre all'Anpi, gli Alpini, la Protezione civile e le autorità civili e militari.