Venduta una cappella gentilizia. Ora il Comune dovrà risarcire 118mila euro
Gli eredi hanno fatto ricorso al Tar e il Tribunale amministrativo ha dato loro ragione.
Il Comune di Vaprio ha «venduto» una cappella gentilizia al cimitero e ora dovrà risarcire gli eredi con 118mila euro.
Venduta una cappella
E' quanto è successo dopo che il Tribunale Amministrativo ha dato ragione al ricorso presentato dagli eredi, con il Comune che dovrà pagare il risarcimento, a meno che il Consiglio di Stato, cui l'ente ha deciso di ricorrere, non ribalti la sentenza del Tar.
«Il Tar ha accolto il ricorso presentato dagli eredi e ora dovremo risarcire 118mila euro a fronte di una vendita per 43mila euro - ha spiegato il vicesindaco Paolo Margutti - Il Comune aveva deciso di intervenire ritenendo la che la cappella fosse abbandonata e priva della manutenzione necessaria - ha aggiunto Margutti - Erano stati posti degli avvisi, ma non era stato dimostrata la questione della manutenzione con degli atti ufficiali».
Per procedere con la vendita, le salme erano state estumulate e poste in una fossa comune. Dopo la cessione della cappella gentilizia, però, a Vaprio si erano presentati gli eredi chiedendo che fine avessero fatto i loro cari tumulati nella struttura e presentando successivamente ricorso al Tar, contro la dichiarazione di decadenza della concessione cimiteriale. Un documento che ha trovato terreno fertile nel Tribunale amministrativo che ha dato ragione ai ricorrenti. I fatti risalgono al 2016, al tempo della precedente Amministrazione comunale.
Ricorso al Consiglio di Stato
«Ora noi ci troviamo nella necessità di difendere l’ente - ha spiegato il vicesindaco - E per questo faremo ricorso al Consiglio di Stato, mentre su un altro fronte dovremo accantonare una somma per coprire un debito fuori bilancio. Presenteremo l’atto in fase di consuntivo. Questa è la situazione al momento - ha aggiunto Margutti - Poi se dovesse emergere la responsabilità di qualcuno, la legge prevede i passi che si dovranno compiere».
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