Parco chiuso per i bimbi, loro scendono in strada e protestano: "Abbiamo diritto a giocare"
I bambini di piazza Garibaldi chiedono al Comune di riaprire un parco pubblico chiuso senza alcuna ragione.
Sono scesi di nuovo in strada i bambini di piazza Garibaldi per chiedere al Comune di Pioltello di aprire il parco chiuso senza alcuna ragione. "Abbiamo diritto a giocare come tutti gli altri".
I bambini protestano
Ieri, sabato 26 febbraio 2022, un nutrito numero di bambini è sceso in strada in via Monza, a Seggiano, per chiedere la riapertura del cancello del parchetto che sino a ottobre hanno utilizzato per giocare e trascorrere i pomeriggio. E' da allora, infatti, che la cancellata è rimasta sbarrata senza apparentemente alcuna motivazione. Anche perché sulla rete esterna resta inalterato il cartello apposto dall'Amministrazione comunale in cui si esplicitano gli orari di fruizione dell'area verde.
"Il parco chiuso è una vergogna"
"Vergogna", questa la parola utilizzata dagli adulti, genitori, parenti, ma anche educatori che si impegnano all'interno del quartiere per assistere le famiglie e in particolare per aiutare i più piccoli. Anche perché non è la prima volta che l'area verde resta inutilizzabile. Già la scorsa primavera, infatti, erano state messe in campo diverse proteste per chiedere all'Amministrazione comunale di riaprire il parchetto che era stato recintato su richiesta di molti residenti per combattere il fenomeno degli schiamazzi notturni.
"Ora i bambini sono costretti a giocare dall'altro lato della strada, sopra al soffitto dei box dove non ci sono aree dedicate, non c'è nemmeno una fontanella - hanno aggiunto - E' assurdo che un'area pubblica, pagata con i soldi di tutti, resti chiusa e inutilizzata apparentemente senza alcun motivo".
Tra l'altro la recinzione è già stata vandalizzata e proprio sul lato che si affaccia su via Monza è stato creato un largo buco che permette l'ingresso "irregolare".
Aperture e chiusure
In passato il problema dell'apertura del parco era legato alla mancanza di una persona che si facesse carico dell'apertura e chiusura fisica dei cancelli. L'Amministrazione aveva provato a sondare la disponibilità di associazioni del territorio, ma dopo l'emergenza sanitaria le poche realtà presenti avevano declinato la richiesta spiegando di non aver personale per far fronte alla richiesta. Alla fine si era trovata una soluzione, chiedendo alla Protezione civile di farsi carico della gestione del parco con un volontario che ogni giorno, mattina e sera, si recava sul posto con le chiavi. Da ottobre, però, questo non avviene più.
Disegni e scritte per far sentire la loro voce
"Giocare è un diritto", recitavano gli slogan appesi fuori dal parchetto ieri. Anche i bambini hanno voluto dare il proprio contributo disegnano cartelloni e aiutando i residenti in una pulizia straordinaria del perimetro del parco. Perché, come se non bastasse, la chiusura dell'area verde ha fatto sì che molte persone trascorrano i pomeriggi e le serate seduti sul muretto esterno, lasciando nell'intercapedine che divide dalla recinzione ogni genere di immondizia. "D'altronde il cestino si trova dentro al parco..."