Vive sull'Adda il barman migliore d'Italia
Nei giorni scorsi Fiorenzo Colombo ha ricevuto a Napoli il prestigioso premio, dopo essere stato segnalato dai colleghi dell'Abi.
Vive sull'Adda il barman migliore d'Italia. Si chiama Fiorenzo Colombo è originario di Trezzo sull'Adda ed è un membro del sodalizio di categoria Abi professional e nei giorni scorsi a Napoli ha ricevuto il premio di professionista dell'anno dopo essere stato votato dai colleghi.
Vive sull'Adda il barman migliore d'Italia
Il trezzese Fiorenzo Colombo premiato come professionista dell’anno fra i barman. Classe 1956, nato e cresciuto in città, dopo la scuola alberghiera frequentata a San Pellegrino Terme ha iniziato a lavorare in quello che una volta si chiamava l’Albergo da Giannina, situato in via Brasca.
Oltre cinquant'anni di professione nel settore
Colombo ha cominciato a lavorare nel settore da giovanissimo, nel 1970, a soli 14 anni. Infatti, mentre frequentava la scuola alberghiera, già si dava da fare dietro al bancone e in sala. Poi, progressivamente ha iniziato a girare per l’Italia, passando per Pescara, Riva del Garda, Madonna di Campiglio, Ponte di Legno, in alberghi e locali di lusso. C’è stata pure una parentesi a Londra e poi di nuovo nel Bel paese a Brescia e Milano durante gli anni Ottanta e Novanta (ovvero durante la mitica “Milano da bere”, termine nato per indicare la vita sociale meneghina). E' stato anche per un breve periodo in Francia e nuovamente a Milano, ma stavolta in vari e rinomati locali notturni. E' ritornato pure nella città natale lavorando nell'allora Terrazza (oggi Pi Cube), poi all’Albatross di Brembate e infine al Bobadilla a Dalmine.
"Questa professione non si improvvisa"
Colombo nel corso della sua lunga carriera ha visto cambiare radicalmente non solo la sua professione, ma anche la tipologia di clientela.
"Una volta la gente usciva molto di più e spendeva altrettanto. Adesso si concentra nel fine settimana e magari preferisce maggiormente trovarsi a casa di amici, piuttosto che passare la serata in un locale. Allora i bar erano specializzati nelle preparazioni dei vari cocktail, adesso, invece devono sapere fare di tutto. Spesso il cliente si limita a chiedere un aperitivo e a consumare un “apericena”. Ora si deve sapere badare a tanti aspetti e troppo spesso c’è gente che molla la precedente occupazione per aprire dei bar, ma senza la necessaria preparazione si finisce per soccombere e chiudere bottega dopo pochi mesi. Purtroppo non ci si può improvvisare".