Il caso

"Il Generale Cadorna era un assassino": il nipote pronto a querelare il Consiglio comunale

Carlo Cadorna: "Quello che è stato detto è completamente privo di fondamento" e ha incaricato il suo legale.

"Il Generale Cadorna era un assassino": il nipote pronto a querelare il Consiglio comunale
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"Il Generale Luigi Cadorna era un assassino": il nipote pronto a querelare il Consiglio comunale.

"Cadorna era un assassino". E il nipote chiama l'avvocato

La vicenda è andata in scena a Nova Milanese, in Brianza, come racconta Prima Monza. "Il Generale Cadorna era un assassino": avevano spiegato i proponenti della mozione, poi approvata da tutta l'Aula, per chiedere di cambiare il nome della via. E ora il nipote del generale, Carlo Cadorna, ha risposto al Consiglio comunale di Nova Milanese, prospettando querele.

"Mio nonno non era un assassino"

"Mio nonno non era un assassino. Quanto è stato detto in Consiglio comunale è privo di fondamento storico". Carlo Cadorna, nipote del generale della Grande Guerra Luigi Cadorna, ha voluto rispondere al Consiglio comunale di Nova Milanese. Il colonnello è intervenuto sul caso esploso dopo la proposta del capogruppo a Nova della Lega Gabriele Lanzani di sostituire via Cadorna con via Milite Ignoto.

La discussione è emersa durante il Consiglio comunale

Il capogruppo del Carroccio novese aveva bollato Luigi Cadorna come "un generale assassino, che ha mandato al massacro la gente". Punto di vista condiviso anche da altri consiglieri comunali, che hanno pubblicamente appoggiato la proposta di Lanzani di cancellare via Cadorna per dedicarla al Milite Ignoto.

Il nipote di Luigi Cadorna non ci sta

Il colonnello Carlo Cadorna, saggista e storico, nonché nipote diretto del generale, proprio non ci sta. Con profondo rammarico ha tenuto a fare delle precisazioni sull’argomento: "Quello che è stato detto è completamente privo di fondamento - ha commentato - Le parole che ho letto sul giornale derivano da una mancanza di conoscenza e di comprensione del senso dello Stato e del dovere".

Secondo il suo parere, infatti, per parlare di questi argomenti è necessario contestualizzarli. "Si tratta di fatti storici che devono essere valutati nel loro contesto - ha spiegato - Oggi molti dei valori scritti nella Costituzione si sono liquefatti. A quei tempi, i diritti individuali non esistevano". Il nipote del generale Cadorna ha voluto specificare che è scorretto addossare la responsabilità a suo nonno in merito a determinate dinamiche: "Il generale Luigi Cadorna fu cresciuto dal padre, Raffaele Cadorna, che si distinse nella Guerra di Crimea. Nel 1914 accettò il suo incarico a una sola condizione: che dovesse dipendere solo dal re Vittorio Emanuele III e da nessun altro".

E' pronto a sporgere querela

"La nostra intenzione è verificare esattamente che cosa è stato affermato e da chi – ha detto l’avvocato Andrea Tirondola – Se quello che è apparso sulla stampa fosse la verità, siamo in presenza di alcune affermazioni che effettivamente travalicano la verità dei fatti, e possono essere sanzionati a titolo di diffamazione".

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