Maggioranza a picco in Consiglio comunale a Cernusco sul Naviglio
Il sindaco Ermanno Zacchetti ieri mercoledì 10 novembre 2021 è affondato sul Documento unico di programmazione.
La maggioranza è finita in minoranza. Succede a Cernusco sul Naviglio sul Dup, il Documento unico di programmazione discusso ieri sera mercoledì 10 novembre 2021 in Consiglio comunale. Non una bazzecola a pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2022.
Consiglio comunale fiume
Dopo una seduta lunghissima iniziata alle 19 e terminata oltre le 2 il presidente del Consiglio Pietro Melzi ha dato conto dei voti: 10 favorevoli, 10 contrari e un astenuto. "Il Consiglio respinge", è stata la sentenza che ha creato tensione e musi lunghi.
Attorno al sindaco Ermanno Zacchetti e alla sua idea di futuro della città (questo di fatto è il contenuto del documento, che programma i prossimi tre anni) sono stati la maggioranza dei membri del Pd (Giorgia Carenzi, Agnese Rebaglio, Elena De Riva, Alessandro Galbiati, Daniele Pozzi, Daniele Mandrini e Miriam Galimberti), oltre agli stessi Melzi e Zacchetti, e dalla minoranza Claudio Gargantini, di Cernusco civica.
Gli hanno voltato le spalle invece la lista alleata di Vivere Cernusco (Giordano Marchetti e Chiara Beniamino, ma non si sono presentati al voto Debora Comito e Giovanni Cervellera) e i consiglieri dem Maurizio Rosci e Manuela Longoni. Era assente Simone Dossi.
A questi si sono associati i voti compatti contrari delle altre minoranze, ad eccezione di Gianluigi Frigerio (Cernusco viva) che si è astenuto.
"Ognuno si prenderà la responsabilità di quel che vota", ha ammonito il capogruppo Pozzi. "Io non guardo a cosa accade questa sera, ma voto secondo coscienza", ha replicato Rosci.
This is the end?
Dopo la votazione i "fedelissimi" del sindaco si sono raccolti attorno al suo banco per scambiarsi pareri, con sguardi ora increduli, ora smarriti, ora furenti. Tra loro c'era anche l'assessore di Vivere Cernusco, il vicesindaco Daniele Restelli. L'altra assessora di Vivere Mariangela Mariani, delegata alla Cultura, pesantemente attaccata durante la seduta dal segretario cittadino del Pd Galbiati, era già uscita insieme al resto del suo gruppo.
E ora si aprono diversi scenari. Quel che resta della maggioranza dovrà fare i conti, per capire se al netto degli assenti di ieri sera avrà ancora i numeri per governare la città fino alla fine del mandato, pur con un margine risicato, o se invece Zacchetti non mangerà il panettone.