Guerra delle campane: quattrocento firme per farle suonare. "Salviamo le tradizioni"
A Sant'Agata, frazione di Cassina de' Pecchi, 380 cittadini non accettano che siano state azzittite per le lamentele di un altro residente.
E' guerra delle campane a Cassina de' Pecchi, tra chi le vuole azzittire e chi invece sostiene di non potarne fare a meno. Succede nella frazione di Sant'Agata dove trecentottanta cittadini hanno firmato una petizione per chiedere il ripristino dei suoni del campanile.
Le bestemmie a Ospedaletti
Si tratta di un problema comune. Anche a Ospedaletti (Imperia) è di recente accaduto un fatto curioso: il parroco locale è intervenuto sull'informatore parrocchiale perché quando suonavano le campane, una residente nelle vicinanze rispondeva bestemmiando a squarciagola:
"E' un problema che esiste da sempre, da quando la buon'anima di don Martelletti ha fatto costruire il campanile - ha scritto don Michele Da Silva, parroco di Ospedaletti- Non capisco perché questa avversione, visto che le nostre campane suonano cinque volte al giorno per non più di tre minuti complessivi. Alle 12 e alle 20 salutano la Madonna, mentre negli altri momenti annunciano la messa e il rosario e c'è una pausa dalle 12 alle 17. Ogni volta suonano non più di venti o trenta secondi".
La goccia che aveva fatto traboccare il vaso è stata a settembre, quando una donna che abita vicino alla chiesa, aveva bestemmiato la Madonna, nel giorno della Festa di Maria.
"Ho ricevuto tantissime telefonate, da parte dei vicini scandalizzati - ha proseguito il sacerdote - Io non l'ho sentita bestemmiare, non l'ho ancora incontrata di persona, altrimenti l'avrei rimproverata, ma sono disponibile a ricevere chiunque voglia dialogare".
Don Michele, nel suo editoriale, aveva anche sottolineato come a Ospedaletti lo scampanìo sia un terzo rispetto a quanto concesso e regolamentato anche dalla Cei, e aveva concluso amareggiato:
"Sono le campane che rompono le scatole, o noi che non abbiamo più il senso della sopportazione e della fede?"
Il caso di Cassina
Anche in paese, pur senza bestemmie provocatorie, un residente aveva protestato per il fastidio procuratogli dal rumore delle campane, ma in questo caso centinaia di abitanti della frazione, una volta rimasti "in silenzio", si sono mobilitati a difesa delle proprie tradizioni.
Gli altri residenti della frazione, però, non ci stanno a perdere un simbolo della loro tradizioni e così hanno avviato una petizione per chiedere alla Curia di tornare sui propri passi e consentire al parroco di tornare a suonare le amate campane.
Il servizio completo nell'edizione della Gazzetta della Martesana in edicola e nell'edizione sfogliabile online per smartphone, tablet e Pc da sabato 6 novembre 2021.