Autostrade aumento pedaggi i camionisti non ci stanno: “Altro che inflazione”
"Pochi investimenti sulle strade: allora come si giustificano questi aumenti?".
Autostrade aumento pedaggi: durissima la reazione dei camionisti.
Autostrade aumento pedaggi: “Presa in giro”
Anno nuovo, stangata nuova! Soprattutto per noi autotrasportatori, che se da un lato lottiamo per chiedere una diminuzione dei costi per poter essere competitivi, dall’altro “festeggiamo” (si fa per dire…) l’immancabile aumento delle tratte autostradali, che scatta implacabile ogni Capodanno.
Questo il duro sfogo della Federazione autotrasportatori italiani (Fai) alla notizia dei consistenti rincari introdotti dall’inizio dell’anno.
Ministero “senza vergogna”
Il Ministero dei Trasporti li chiama – con pudore o forse con un pizzico di vergogna – adeguamenti.
Ogni concessionaria autostradale, in base all’inflazione e al recupero degli investimenti avanza la sua richiesta al Mit che concede o meno l’aumento. L’intenzione del ministero è quello di premiare le compagnie autostradali che si sono comportate meglio, tenendo conto della qualità del servizio, del recupero della produttività e degli investimenti.
Sarà pur vero, ma intanto le imprese di autotrasporto merci e persone, devono confrontarsi con ulteriori balzelli che rischiano di mandare in tilt i bilanci, già risicati! Una stima di oltre 300 milioni l’anno è una “distorsione di mercato” che favorisce le concessionarie autostradali a discapito di chi utilizza le autostrade perché costretto.
Gli autotrasportatori non hanno percorsi alternativi all’autostrada: i paesi sono interdetti al traffico dei veicoli pesanti, e anche se non lo fossero, le rotatorie impediscono qualsiasi manovra.
L’incremento medio del pedaggio per i veicoli sull’intera rete autostradale, calcolato sulla base delle percorrenze 2016, risulterebbe essere pari al 2,74%, mentre lo scorso anno l’aumento era stato “appena” dello 0,77%.
Il paradosso è che diverse concessionarie che hanno goduto degli aumenti dei pedaggi più significativi nel decennio tra il 2008 e il 2017 sono anche tra quelle che risultano avere effettuato minori investimenti rispetto a quanto previsto nei piani finanziari… allora come si giustificano questi aumenti?
Salassata per Brebemi
Il colpo è più pesante su alcune tratte del Nord.
Non ci aspettavamo di certo l’aumento del 4,69% della A35 Brebemi, anche se compensato dalla scontistica del 20 per cento che Brebemi si è impegnata ad assicurare per tutto il 2018.
Purtroppo il pedaggio dell’A35 era già altamente al di sopra delle altre concessionarie, quindi sarebbe stato più opportuno non applicare nessun aumento!
l’inflazione non c’entra
Questi rincari non seguono la logica dell’inflazione, che dovrebbe essere quindi intorno all’1,2%, né tantomeno seguono le procedure contrattuali, che a quanto viene pubblicizzato sono inspiegabilmente secretate.