Don Giansante lascia Cassano d'Adda, il saluto della comunità
Oggi il parroco ha officiato l'ultima Messa nella parrocchiale. "Grazie, perché mi avete aiutato a sentirmi un prete in mezzo a voi".
Si è svolta oggi, domenica 5 settembre 2021, l'ultima Messa di don Giansante Fusar Imperatore nella chiesa parrocchiale di Santa Maria e San Zeno. Il parroco dalla prossima settimana lascerà la città per guidare i fedeli di Caravaggio.
Don Giansante Fusar Imperatore lascia Cassano d'Adda
"Grazie a tutti, perché mi avete fatto sentire un prete e un parroco in mezzo a voi"
Così don Giansante Fusar Imperatore ha voluto ringraziare i tanti fedeli che questa mattina alle 10.30 hanno partecipato alla sua ultima Messa in Santa Maria e San Zeno. Il sacerdote, infatti, dalla prossima settimana lascerà la città e sabato 11 settembre diventerà ufficialmente il nuovo pastore della comunità di Caravaggio. Il trasferimento era stato annunciato questa estate dal vescovo di Cremona Antonio Napolioni, insieme a quello di altri sacerdoti (come don Silvio Aboletti, guida di Cascine San Pietro, che farà il collaboratore nella parrocchia San Procopio in Fiesco e Sant'Antonio abate in Trigolo.
Il ringraziamento
Alla funzione erano presenti le autorità civiche, a cominciare dal primo cittadino Roberto Maviglia, dalla Giunta, ma anche il locale Gruppo Alpini. Al sacerdote la comunità ha voluto regalare una grande teca con all'interno una foto storica di Cassano d'Adda. Il religioso, invece, ha ringraziato in prima persona il vescovo e poi, senza citare persone specifiche per rischiare di dimenticare qualcuno, tutte le persone che lo hanno aiutato in questi lunghi anni di permanenza in città.
"Cercherò di ricordarvi tutti, anche se nel mio cuore dovrò riuscire ora a fare posto anche per i miei nuovi parrocchiani. Ma la preghiera è in grado di andare oltre la memoria. In ogni modo, vi devo ringraziare perché mi avete fatto sentire un prete e un parroco in mezzo a voi. Vi ringrazio inoltre per la vostra grande pazienza. L'unica cosa infatti che forse in qualche caso è mancata è stato di affrontare un sereno confronto sui miei limiti per dirmi apertamente se qualcosa non andava. La porta della mia casa non è infatti masti stata chiusa e ritengo ogni tanto farsi un esame di coscienza sia un motivo di crescita personale. Ora non mi resta quindi che affidare al Signore le mie inadempienze"
Al termine della funzione la festa si è spostata in oratorio dove il sacerdote ha pranzato insieme ai suoi fedeli.