A Cernusco sul Naviglio pastasciutta antifascista per i lavoratori Gkn di Firenze licenziati via email
La solidarietà dei lavoratori cernuschesi verso i colleghi fiorentini.
Pastasciutta antifascista ieri sera, venerdì 23 luglio 2021, a Cernusco sul Naviglio, nello spazio di ristorazione comunale di via Miglioli a Villa Fiorita gestito dalla cooperativa Artaban. Ormai una tradizione per la sezione cittadina dell'Anpi che quest'anno aveva anche una finalità di stretta attualità: una parte del ricavato sarà devoluto infatti, ai lavoratori della Gkn di Campi di Bisenzio (Firenze) che sono stati licenziati via email.
cernusco sul naviglio pastasciutta antifascista a Villa Fiorita
A Cernusco solidarietà agli operai rimasti senza lavoro
La pastasciutta antifascista evoca la caduta del fascismo avvenuta il 25 luglio 1943. In tale occasione i fratelli Cervi, fieri oppositori del regime di Mussolini, scesero in piazza a Campegine (Reggio Emilia) e per festeggiare offrirono ai compaesani maccheroni al burro e formaggio. Una vera leccornia per quei tempi di magra. "L'opposizione al regime è l'affermazione della dignità della persona e dei suoi diritti - ha spiegato la presidente di Anpi Cernusco Giovanna Perego - Valori che sono alla base della Costituzione repubblicana, nata appunto dalla Resistenza. E in quest'ottica il tema del lavoro è cruciale".
Diritti e dignità che invece sono stati calpestati nel caso della Gkn di Firenze. "L'azienda è in mano a un fondo d'investimento inglese - ha spiegato Rosy Baioni della Fiom Cgil - Quei lavoratori si sono visti negare il diritto di usufruire degli ammortizzatori sociali. Da un giorno con l'altro padri e madri di famiglia si sono trovati per strada, pur essendo impiegati in un'azienda in utile".
Alla pastasciutta ha partecipato anche una delegazione della Gkn Sinter Metal di Cernusco, i cui dipendenti in settimana hanno scioperato per due ore in solidaretà dei "cugini" fiorentini.
"Ovviamente ci siamo preoccupati e abbiamo chiesto un incontro alla direzione aziendale di Cernusco quando abbiamo sentito cosa accadeva a Firenze - ha proseguito Baioni - Si tratta di una sede che si occupa di un settore totalmente differente. Siamo stati rassicurati sul fatto che l'azienda va bene, è stato anche assunto recentemente nuovo personale e sono stati acquistati nuovi macchinari. Parole che ci confortano, ma i nostri delegati in Toscana ci hanno detto che anche lì erano state dette le stesse cose. Quindi un po' restiamo sul chi va là".
Ai tavoli era seduta anche il senatore del Pd Eugenio Comincini.