Blitz anti Camorra dei Carabinieri, 17 arresti. Uno è residente a Liscate
Smantellate due organizzazioni criminali dedita al traffico di stupefacenti. Tutto era iniziato con un omicidio di stampo mafioso del 1996.
Blitz dei Carabinieri del Comando provinciale di Napoli alle prime ore di ieri, martedì 29 giugno 2021. Diciassette persone sono state arrestato con l'accusa di favoreggiamento personale aggravato dal metodo e dalle finalità mafiose, per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga e per detenzione di armi. Un duro colpo ai clan della Camorra che è andato oltre i confini della Campania raggiungendo anche la Martesana. Uno degli arrestati è residente a Liscate.
Blitz anti Camorra dei Carabinieri
L'indagine era stata avviata a seguito della latitanza di Salvatore Calabria, ritenuto dagli inquirenti il boss del clan camorristico "De Sena" operante ain Acerra, provincia di Napoli. Boss che si era reso irreperibile a seguito della condanna all'ergastolo e dell'ordine di carcerazione in relazione all'omicidio di Giovanni Sodano l'1 dicembre 1996. Calabria veniva arrestato nel marzo del 2015 dopo essere stato individuato a Roma dove si nascondeva utilizzando documenti falsi e rimanendo in contatto con i suoi sodali utilizzando diversi cellulari intestati a prestanome, solitamente extracomunitari ritenuti più difficilmente ricollegabili a lui dai Carabinieri in caso di eventuali controlli.
Anni di intercettazioni telefoniche, di controlli e di indagini hanno permesso agli inquirenti di venire a capo della vicenda dando un duro colpo alla Camorra. Infatti i militari coordinati dalla Dda di Napoli hanno assicurato alla giustizia il latitante e successivamente hanno individuato le persone che con ruoli diversificati avevano fornito supporto logistico ed economico per agevolare la latitanza del Calabria,
Due organizzazioni smantellate
Attraverso le intercettazioni, oltre a disarticolare la banda gestita direttamente dal boss Calabria, i Carabinieri sono riusciti a venire a capo di una seconda organizzazione dedita al traffico di cocaina e di crack facente riferimento a Salvatore Ferretti, personaggio con cui il latitante intratteneva diversi contatti telefonici "lavorativi".
Ferretti provvedeva allo smercio dello stupefacente attraversi altri membri della banda, ma anche cedendo direttamente a soggetti assuntori, anche se la consegna materiale della droga veniva curata da altri sodali lui vicini che fungevano da factotum. Dalle intercettazioni sono emersi i colloqui tra venditori e assuntori, con l'utilizzo di termini criptici come per esempio "la pasta ai cavolfiori" per non citare direttamente lo stupefacente.
Non solo, a finire nel mirino anche l'analoga organizzazione gestita da Ciro Affinito, alias "Ciruzz nas e cane", prima collega poi rivale dello stesso Ferretti. Tanto che quest'ultimo aveva addirittura organizzato una spedizione punitiva armati di pistole e kalashnikov senza però riuscire a beccare il contendente che si era dato alla macchia appena in tempo.
Diciassette arresti
Delle diciassette persone arrestate nella giornata di ieri, per 14 è scattata la misura di custodia cautelare in carcere, uno è finito ai domiciliari e altri due hanno l'obbligo di presentazione presso la Polizia giudiziaria. Tutte le persone finite in manette risultano residenti in Campania tra le provincie di Napoli, Benevento e Caserta. Uno solo è fuori Regione: il liscatese individuato come solidale dell'organizzazione camorristica.