L’estate è alle porte: come progettarla tenendo conto delle esigenze di tutta la famiglia?
L’applicazione Family M’App dedicata alle famiglie con figli da 0 a 15 anni dell’area Adda-Martesana può aiutare le famiglie a organizzare i mesi estivi.
Durante i mesi invernali e primaverili, l’emergenza Covid-19 ha sollecitato i genitori a ripensarsi e riorganizzarsi per far fronte alle nuove esigenze familiari. Arrivati alla soglia del periodo estivo, quali esperienze può scegliere un genitore per promuovere il benessere della famiglia? In che modo può progettare il periodo estivo tenendo in considerazione le esigenze tutti? Per rispondere a queste domande, è utile descrivere quali aspetti i genitori si troveranno a gestire nei prossimi mesi.
Estate e giovani, tra reti famigliari e servizi sul territorio
Con l’avvio dell’estate ogni famiglia si dovrà organizzare per scegliere quali attività far fare ai bambini. Che, non frequentando più la scuola, avranno molto più tempo libero. C’è chi farà affidamento sulla rete familiare; chi conterà sulla rete di amici e conoscenti; chi invece utilizzerà i servizi del territorio. I genitori avranno dei periodi di ferie da organizzare e potranno scegliere se andare in montagna, o al mare, o al lago. O cimentarsi in esperienze diverse, magari in vacanze di “prossimità” alla scoperta del proprio territorio di appartenenza. C’è chi opterà per immergersi nella natura per godersi spazi di tranquillità. E chi vorrà recuperare le occasioni di socialità e sceglierà i posti con maggior aggregazione. C’è chi invece sceglierà soluzioni ibride, trovando il giusto equilibrio tra relax e divertimento. Non mancheranno coloro che opteranno per rimanere a casa.
Di fronte a uno scenario così aperto il genitore, nell’adempiere al suo ruolo, come può orientarsi nella lettura delle esigenze della famiglia e dei figli? In particolare per poter scegliere le esperienze più adatte al benessere di tutti?
Family M’App: il tuo alleato per scoprire le iniziative family-friendly del territorio
Un modo decisamente efficace per scoprire le risorse del territorio e mettersi in contatto con altre famiglie consiste in “Family m’app”. Si tratta di una applicazione dedicata alle famiglie con figli da 0 a 15 anni provenienti dai 28 comuni dell’area Adda-Martesana. Uno spazio online gratuito e gestito da operatori e genitori, in cui:
trovare informazioni per la conciliazione dei tempi di vita: notizie su scuola, servizi del territorio, occasioni per il tempo libero
condividere dubbi ed esigenze e ricevere supporto per la gestione delle criticità nella vita familiare;
offrire competenze, risorse, buone pratiche e creare occasioni di scambio e di mutuo aiuto tra famiglie.
Scarica l’app tramite:
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Imparare a leggere le esigenze dei figli
Un primo passo per organizzare l’estate può essere quello di allenarsi a leggere le esigenze dei propri figli, partendo proprio dal chiedere a loro di cosa hanno bisogno. Si può chiedere ai figli cosa piacerebbe a loro fare durante l’estate. Esplorando anche per quali ragioni i bambini scelgono determinate attività o propongono alcune iniziative. Questa fase esplorativa, che vede bambini e giovani interpellati rispetto alle questioni che li riguardano, da un lato permette di conoscere i pensieri e i criteri con cui i propri figli scelgono le attività estive. E dall’altro consente al genitore di offrire delle proposte che rispondono alle esigenze da loro espresse.
Un ulteriore passaggio è quello di iniziare ad osservare se e come sono cambiate le abitudini e i modi di relazionarsi tra genitori e figli, prima e dopo il periodo di restrizione sociale. Il confronto consente al genitore di mettere a fuoco che cosa può servire alla famiglia per promuovere o incrementare una condizione di benessere e coesione.
Cosa fa star bene i giovani in questo momento?
Un secondo passaggio per poter leggere le esigenze dei figli è quello di chiedersi quali sono le cose (non solo materiali) che servono a far stare bene i giovani in questo momento.
Un modo per orientarsi su questo aspetto è andare a cercare cosa riportano gli esperti, gli studi scientifici e le organizzazioni che si occupano del benessere dei bambini. Ad esempio, stando ai dati riportati nel rapporto Unicef Covid-19 and school closures. One year of education disruption, le scuole, nel periodo tra marzo 2020 e febbraio 2021, sono state completamente chiuse per una media di 95 giorni a livello globale. Che corrisponde alla metà del tempo previsto in classe in condizioni regolari. Dal momento che la scuola rappresenta un ambiente di socializzazione e apprendimento di regole su come relazionarsi e confrontarsi con i pari e con altri ruoli adulti, assolvendo ai compiti evolutivi, è facile immaginarsi come questo cambiamento abbia portato ad una riduzione di occasioni di interazione. E quindi a un impatto sulla loro salute.
L'importanza dell'interazione, non solo a scuola
Un’altra ricerca di IPSOS per Save the Children mette in luce come l’istruzione non rappresenti l’unica mancanza. Anche lo stop forzato delle attività extrascolastiche rischia di avere ripercussioni sulla salute dei ragazzi. Molti di loro nel corso degli ultimi mesi hanno dovuto interrompere le attività sportive e quelle extrascolastiche (sport individuale o di squadra, corsi di musica e canto, teatro, oratorio e altro).
L'estate come occasione per tornare alla socialità
Il linea con questi dati è il Rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità sulla promozione della salute mentale infantile in tempo di covid-19 (ISS, 2020) che raccoglie le evidenze scientifiche sul tema e mette in luce altri fattori stressogeni. Quali: l’isolamento in ambiente domestico, la chiusura prolungata della scuola, la mancanza di contatti fisici tra pari può avere delle ripercussione per la salute fisica e mentale di alcune fasce di popolazione, tra cui bambini e adolescenti (non necessariamente affetti da pre-esistenti difficoltà adattive). Per organizzazioni come Save the Children, l’estate ora alle porte può essere un’opportunità per invertire questa rotta. L’obiettivo che si pongono è quello di restituire ai bambini occasioni di socializzazione. La sfida chiama all’appello tutti i ruoli. Dalle organizzazioni del terzo settore, agli esperti, ai Ministeri interessati e alle istituzioni locali, alle scuole, agli enti culturali fino ai genitori.
L'importanza di "darsi un obiettivo"
Una volta raccolte le esigenze dei figli, quali criteri può darsi un genitore per scegliere? Come si può pensare alla gestione del periodo estivo che vada incontro alle esigenze di tutti?
Un primo passo, spesso sottovalutato, consiste nel darsi un obiettivo, una “direzione” verso cui tendere per vivere al meglio il periodo estivo. Scegliere una meta per le vacanze, oppure un’attività pomeridiana per i figli, può non essere sufficiente! “Andare al mare”, ad esempio, include idee di viaggio molto diverse tra loro. Può tradursi in un’esperienza di scoperta di un territorio, oppure un’occasione di “relax e tranquillità”. Quello che cambia, al di là del luogo fisico, è l’obiettivo che ci si pone.
Un obiettivo in linea con le esigenze della famiglia
A partire dalle esigenze raccolte, l’obiettivo che ci diamo può essere diverso: se si pensa che gli ultimi mesi siano stati caratterizzati da contrasti e divergenze, può essere quello di rendere più coesa la famiglia. Se si è sofferta la mancanza di momenti e spazi di aggregazione e condivisione, ci si può proporre di creare occasioni di socializzazione. Se a mancare sono state le occasioni di partecipazione alla vita della propria comunità, ci si può prefiggere la conoscenza e l’impegno verso il territorio in cui si abita. Non si tratta di aspetti che si escludono a vicenda: è utile però definire un aspetto che prevalga sugli altri, perché possa essere la direzione principale da seguire che permette di cogliere le occasioni che si presentano.
A ogni famiglia la sua esigenza
Se l’esigenza principale dalla famiglia è quella di essere maggiormente coesa, può essere più utile pensare a momenti di condivisione che diano spazi in cui tutti possano sentirsi parte attiva della scelta. E in cui le esperienze siano costruite insieme. Si può ad esempio scegliere e progettare insieme l’introduzione di una “novità” rispetto alle abitudini familiari. Come un’attività da fare all’aperto, mai fatta prima e che coinvolge tutti, una nuova meta scelta insieme, delle nuove relazioni da coltivare.
Le strategie per organizzare l'estate
Una volta definito l’obiettivo, come ci si può muovere? Ci sono diverse strategie da mettere in campo per preparare al meglio il periodo estivo. Innanzitutto, un modo semplice ma efficace è il confronto e il passaparola con altre famiglie. Di quali esperienze / occasioni sono a conoscenza? Come stanno progettando le settimane di qui a venire? Il confronto può essere utile per due ragioni: innanzitutto per mettere in condivisione spunti e idee, raccogliendone di nuovi e offrendo i propri, ma anche per intavolare dei possibili intrecci tra i personali programmi familiari. Un altro modo può essere la ricerca di informazioni sul web, rispetto alle iniziative offerte nelle vicinanze o in altri territori: pian piano, con l’arrivo della “bella stagione”, tante realtà come associazioni sportive, culturali o di volontariato, cooperative, scuole, stanno facendo ripartire laboratori e centri estivi aperti a tutti. Informandosi, si possono così scoprire attività che più rispondono all’obiettivo che ci si è posti in partenza.
Il gemellaggio tra famiglie
Infine, un’altra strategia è quella di utilizzare delle piattaforme online che promuovono il mutuo aiuto e lo scambio tra famiglie. E che consentono di creare, anche da zero, delle occasioni di aggregazione e di mutualità nella propria città o quartiere.
Messe in atto delle possibili strategie per cercare e valutare le occasioni che presenta il periodo estivo, quali sono delle possibili strade da seguire per viverlo al meglio? Una potrebbe essere il “gemellaggio tra famiglie”. Durante i mesi di restrizione sociale ci sono state tante esperienze di incontro a distanza tra famiglie di compagni di classe, coetanei, amici. Perché non proseguire durante il periodo estivo? Condividere dei “pezzetti” di progetto insieme, consente di incrementare la coesione della famiglia, ma allo stesso tempo di allenare le competenze di tutti a socializzare, trovare accordi, andare incontro ai bisogni dell’altro.
Esigenze condivise per un obiettivo comune
Se si usa la lente delle “esigenze condivise” e si costruisce un obiettivo comune, si possono scegliere esperienze estive adatte ai singoli e alla famiglia intera. L’estate si pone come un bacino di potenziali risorse, tutte da scoprire e provare attraverso un progetto costruito “corresponsabilmente” dalla famiglia (e insieme con altri ruoli), teso alla salute di tutti i suoi componenti.
*testo a cura dello Staff di "Famiglia inForma", portale scientifico del progetto Family Mapp