La lettera dell'arcivescovo Delpini per il Primo Maggio: "Uniti per il lavoro, la finanza non pensi ai soldi fini a stessi"
Nei prossimi giorni la missiva verrà consegnata ai dipendenti di cinque imprese.
La lettera dell'arcivescovo Mario Delpini per il Primo Maggio: "Uniti per il lavoro". Nei prossimi giorni la missiva verrà consegnata ai dipendenti di cinque imprese.
La lettera dell'arcivescovo Delpini per l'1 Maggio
Il Primo Maggio sia quest’anno "la promessa di una pagina nuova per il lavoro e i lavoratori, incentrata sulla fiducia nella intraprendenza ed efficienza del nostro territorio, la solidarietà tra i lavoratori, l’alleanza tra le istituzioni, il mondo del credito e dell’impresa, il buon vicinato, la carità e la preghiera". E' l'augurio che l'arcivescovo di Milano ha inserito in una lettera che consegnerà ai lavoratori di cinque aziende milanesi in occasione di un pellegrinaggio nel mondo produttivo che lo vedrà impegnato nei prossimi giorni. Un invito a essere "non uniti contro qualcuno, ma 'uniti per'", esortando la finanza a "condividere un’idea di responsabilità sociale per cui i soldi non servono per fare soldi, ma per favorire intraprendenza operosa e promettente", mentre le istituzioni devono brillare con "meno burocrazia e più lungimiranza".
Il pellegrinaggio nel mondo produttivo e l'incontro coi lavoratori
Primo Maggio e San Giuseppe Artigiano. Il pellegrinaggio diventa ancora più importante in questo momento difficile, segnato da "troppe incertezze, troppe tensioni e troppi problemi complicati", ha sottolineato Delpini, per porre i lavoratori "sotto la protezione di Maria, all’inizio del mese mariano, e di San Giuseppe, il patrono degli artigiani e dei lavoratori al quale Papa Francesco ha voluto dedicare l’intero anno e a cui lo stesso Delpini ha intitolato il Fondo diocesano che aiuta chi ha perso il lavoro durante la pandemia", hanno proseguito dalla Diocesi.
Le sei parole chiave
Fiducia, solidarietà, alleanza, buon vicinato, carità, preghiera: sono le sei parole chiave che l’arcivescovo immagina di scrivere nella nuova pagina che propone ai lavoratori, "avendo fiducia nella provvidenza di Dio e nella stima di noi stessi, senza presunzione, nelle risorse di intraprendenza ed efficienza del nostro territorio". Ricorda ai lavoratori il valore della solidarietà e sottolinea che la sensibilità maturata in questa tragedia impegnano a non essere uniti solo per categorie a difendere posizioni, ma uniti per difendere tutti: "Uomini e donne, occupati e disoccupati, giovani e adulti, garantiti e non garantiti, italiani e non italiani. Nessuno deve rimanere escluso. Nessuno si salva da solo".
"Istituzioni, meno burocrazia e più lungimiranza"
Sollecita le istituzioni a "recuperare credibilità", con "meno burocrazia e più lungimiranza", invitando "ogni persona, ogni famiglia a esercitare l’arte del buon vicinato, che consiste nel prendersi cura, con il gesto minimo che giunge anche là dove le istituzioni non sanno, non possono giungere".
Le tappe del pellegrinaggio
Il pellegrinaggio dell’arcivescovo nel mondo del lavoro inizierà martedì 27 aprile 2021. Alle 14.30 sarà alla Interlem di Sesto San Giovanni (via Milanese, 20). Da qui Delpini raggiungerà alle 15.20 la Cleaf a Lissone (via Bottego, 15), poi alle 16.30 l’Ospedale civile di Legnano (via Giovanni Paolo II), quindi alle 17.15 l’aeroporto di Malpensa (Terminal 1). Il giorno successivo, mercoledì 28 aprile, alle 14.15 sarà all’Officina Generale Atm (via Teodosio, 89, Milano). In ogni tappa si raccoglierà con i lavoratori in un momento di preghiera.