La decisione

Altro che referendum, Trezzo va avanti col termovalorizzatore fino al 2032

Il Consiglio comunale ha approvato un indirizzo che imposta il cammino partecipativo per trovare un nuovo gestore. Ma l'impianto, con buona pace delle promesse elettorali, funzionerà per altri 11 anni.

Altro che referendum, Trezzo va avanti col termovalorizzatore fino al 2032
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Ogni anno si portano in dote preziose risorse in termini di compensazioni ambientali a vantaggio dell'Amministrazione comunale di Trezzo sull'Adda. Ma nel 2018 durante i dibattiti in campagna elettorale l'ipotesi di far decidere ai trezzesi la possibilità di spegnere il termovalorizzatore con un referendum era stata avanzata da tre candidati sindaci su quattro, compreso l'attuale primo cittadino. L'impianto andrà quindi avanti fino al 2032.

Altro che referendum, il termovalorizzatore di Trezzo sull'Adda acceso per altri undici anni

Il termovalorizzatore di Trezzo sull’Adda è fin dai tempi della sua costruzione, un tema caldo in città. Non tanto perché l’impianto trasforma la frazione indifferenziata dei rifiuti in energia elettrica attraverso una caldaia, ma perché ha da subito fatto convergere su di sé particolari attenzioni. Lunedì 25 gennaio 2021 in Consiglio comunale, l’Amministrazione guidata dal sindaco Silvana Centurelli, ha compiuto il primo passo per fare chiarezza verso la cittadinanza e l’attuale gestore e per programmare il futuro dell’impianto in piena trasparenza. D'ora in avanti l'Esecutivo farà chiarezza e coinvolgerà tutti i soggetti interessati, a cominciare dai cittadini, al fine di trovare nel 2023 un nuovo gestore. In quell'anno scade infatti la convenzione e la struttura dovrebbe tornare nella disponibilità del Comune.

L'impianto

L’impianto è operativo dal settembre 2003, gestito dalla società Prima Srl appartenente al Gruppo Falck. La convenzione che regola il rapporto tra l'operatore e il Comune scade quindi al termine dei 20 anni di attività. Oggi non si sa chi ne prenderà il timone, la Giunta ha infatti deciso di far approvare in Consiglio un atto di indirizzo nel quale l'Amministrazione si impegna a dare vita a un percorso trasparente e partecipato che porti a scegliere l'operatore migliore. Il percorso parte però da un punto ben preciso: l'impianto non si spegnerà nel 2023, andrà sicuramente avanti fino al 2032. Con buona pace della promessa avanzata in campagna elettorale dai rispettivi candidati sindaco, compresa l'attuale primo cittadino.

Il dibattito in aula

Lunedì 25 gennaio 2021 la maggioranza ha dichiarato che la decisione di mandare avanti l'impianto non spetta all'Amministrazione, ma alla Regione che nel 2016 l’ha giudicato di primaria importanza e ha rilasciato un’autorizzazione integrata ambientale affinché possa continuare a operare. Secondo l'opposizione, il documento, seppur importante in realtà lascia al Comune la libertà di scegliere se proseguire o meno. Anche perché, come mai nella primavera del 2018 durante il confronto tra candidati sindaco, oltre all'attuale borgomastro, anche  Sergio Confalone e  Tea Geromini avevano ventilato l'ipotesi di indire un referendum per far decidere ai trezzesi il destino del termovalorizzatore e nessuno, nemmeno gli esponenti della vecchia Giunta, avevano messo fin da subito le cose in chiaro? L'unico che fin da subito aveva escluso la possibilità era stato Massimo Colombo, ma non per motivi normativi imposti dalla Regione, come asserisce oggi, l'Esecutivo.

Si portano in dote ogni anno importanti risorse in compensazioni ambientali

Al di là di tutto, ciò che al momento è certo è che da circa vent'anni il termovalorizzatore porta in dote preziose risorse finanziare. Una cifra considerevole per un Comune piccolo come Trezzo che così può usufruire di entrate straordinarie che gli hanno permesso, per esempio, di abbattere quest'anno sensibilmente la Tari. Ma anche di organizzare eventi e spettacoli di rilevanza nazionale, nonché garantire un welfare poderoso.

Il servizio completo sulla Gazzetta della Martesana in edicola e in versione sfogliabile web per pc, smartphone e tablet da sabato 30 gennaio 2021.   

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