“Quando tutti noi peschieresi abbiamo visto le nuove barriere fonoassorbenti in via Liberazione siamo rimasti senza parole. Non si deve obbligatoriamente sacrificare l’estetica a favore della praticità. Pensare che tutte quelle famiglie abbiano atteso lunghi anni per ritrovarsi delle barriere che assomigliano alle mura perimetrali di una prigione è semplicemente vergognoso. Si può decantare quanto si vuole il materiale utilizzato, ma il dato di fatto è innegabile: queste barriere antirumore sono semplicemente orripilanti”.
Peschiera, barriere antirumore nel mirino del centrodestra
Siamo nel 2020, esistono da anni progetti che associano la funzionalità delle prestazioni di fonoisolamento e fonoassorbimento ad una forte connotazione estetico-paesaggistica. Un esempio è dato dalle barriere a verde verticale modello green reef e green sonic (o in generale barriere vegetate). Ovviamente avrebbero costituito un investimento più consistente in termini di manutenzione, ma sarebbero state una soluzione ambientale ecosostenibile e i residenti avrebbero avuto un affaccio, una vista decisamente migliore. Il danno ormai è fatto, ma la nostra proposta come centrodestra è quella di istituire un bando di concorso rivolto ad artisti che possano provvedere a “ingentilire” queste barriere, realizzando opere di street art con temi inerenti la natura e paesaggio. Crediamo sia il minimo per cercare di rimediare allo scempio di via Liberazione.