Maxi truffa

Rubati bancomat alle Poste di Peschiera Borromeo

Messi a segno 90 colpi per un ammontare di circa 400mila euro. Vittime in Lombardia, Trentino Alto Adige, Piemonte, Campania e Lazio.

Rubati bancomat alle Poste di Peschiera Borromeo
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Rubati bancomat al Centro di smistamento peschierese e non solo. I malviventi riuscivano a farsi dare la parte di pin mancante e svuotavano i conti correnti.

Rubati bancomat alle Poste di Peschiera

Anche dal Centro di smistamento di Peschiera Borromeo sono state sottratte buste contenenti bancomat per proseguire una truffa che in totale ha fruttato 400mila euro. I Carabinieri di Bologna hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere nei confronti di cinque persone, della Campania, che dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, truffa, possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Secondo le indagini la banda avrebbe messo a segno 90 episodi per un ammontare di circa 400mila euro agendo in Trentino Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Campania e Lazio. Vittime dei raggiri della banda anche un parroco del Bolognese e un musicista dello Stato Sociale.
Il modus operandi era sempre lo stesso: rubavano le buste di una banca con le carte da spedire ai clienti. Successivamente rintracciavano coloro a cui sarebbero dovute arrivare, dicevano loro che c’erano stati alcuni problemi nell’invio e per telefono chiedevano di digitare sullo schermo il pin che avevano ricevuto per sms dagli Istituti di credito. In questo modo ne entravano in possesso e dopo avere attivato il bancomat iniziavano a prelevare il denaro dai conti correnti, finché la vittima non se ne accorgeva.

Cinque arresti

Le buste con le carte sono state rubate dai compartimenti postali di Bologna, Padova e Peschiera Borromeo. La banda, secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, era guidata da Alberto Arena, 54 anni, e da quello considerato dagli investigatori il suo braccio destro, Nicola Abate, 39 anni, risultato, da accertamenti, percepire il reddito di cittadinanza. Nei confronti anche di Vincenzo Ferrigno, 51 anni, Eugenio Buompane, 38, e Carlo Gabriele Natale, 55, i militari hanno eseguito un'ordinanza di applicazione di misure cautelari in carcere per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio, alla truffa, al possesso e alla fabbricazione di documenti di identificazione falsi oltre a misure patrimoniali come conseguenza dei reati di riciclaggio e indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento. Altre sei persone sono state indagate a piede libero. Dall'aprile 2019 sono stati messi a segno novanta colpi per un bottino complessivo di 400mila euro.

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