Il caso

Cartello shock sulla porta dell'ambulatorio medico: "I vaccini sono finiti"

La storia che arriva da Cologno Monzese racconta di come qualcosa nella campagna antinfluenzale non stia andando per il verso giusto

Cartello shock sulla porta dell'ambulatorio medico: "I vaccini sono finiti"
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Cartello sulla porta dell'ambulatorio medico: "I vaccini sono finiti". La storia che arriva da Cologno Monzese racconta di come qualcosa nella campagna antinfluenzale non stia andando per il verso giusto.

Il cartello dei medici: "Vaccini finiti"

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Il cartello affisso sulla porta di un ambulatorio di Cologno Monzese

"Regione Lombardia ha comunicato che i vaccini antinfluenzali e anti-pneumococco sono esauriti. Pertanto la campagna vaccinale (salvo improbabili imprevisti) è già praticamente finita. Ci dispiace di non poter venire incontro ai bisogni dei cittadini anziani e malati, ma questa è la situazione attuale". Un cartello e un contenuto che non lasciano adito a dubbi e che raccontano come nella campagna antinfluenzale 2020 della Lombardia qualcosa non sia andato affatto per il verso giusto.

Dosi arrivate in numero non sufficiente

L’avviso in questione è apparso giovedì 19 novembre 2020 sulla porta d’ingresso di un ambulatorio del centro di Cologno, nel quale prestano servizio diversi medici di base. Il tutto accompagnato da un altro avviso, nel quale si sottolinea che tutta la filiera distributiva del vaccino antinfluenzale per Ats Milano presenti o disponibilità ridottissime, oppure completamente esaurite. Sempre giovedì, però, sembra che alcune dosi siano arrivate, ma in numero non sufficiente a coprire l’intera platea dei potenziali destinatari. La stessa situazione si è ripresentata il giorno successivo. Insomma, si tratterebbe di una distribuzione a pioggia e a macchia di leopardo, non regolare, con i dottori costretti a dire ai propri pazienti in fondo alla fila che per loro non ci sarebbe stata alcuna possibilità di somministrazione. Almeno fino alla prossima consegna.

La mozione di denuncia del Pd colognese

"A oggi la Lombardia, a differenza di altre Regioni, ha consegnato in media a ogni medico di famiglia 50 dosi, contro le 400 del Veneto e le 200 dell’Emilia Romagna, laddove risulta che ogni dottore lombardo abbia circa 1.400 pazienti", hanno osservato dal gruppo consiliare del Pd colognese. Nei giorni scorsi 71 sindaci della Città metropolitana di Milano avevano inviato una lettera al governatore Attilio Fontana e all’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, nella quale chiedevano di "fare chiarezza sui ritardi accumulati e sui tempi di effettiva consegna dei vaccini". I dem colognesi, intanto, hanno presentato una mozione per chiedere all’Amministrazione comunale di mostrare "disappunto e preoccupazione per il modo in cui è stato gestito l’acquisto e la distribuzione del vaccino", avviando "misure straordinarie per riparare alla grave carenza di dosi".

La situazione a Carugate e Vimodrone: vaccini in oratorio

A Carugate e Vimodrone, le rispettive Amministrazioni comunali hanno siglato un accordo con le parrocchie per poter eseguire la campagna vaccinale all’interno degli oratori. "Non abbiamo riscontrato problemi nella fornitura - ha sottolineato il sindaco di Carugate Luca Maggioni - Sono state somministrate 550 dosi giovedì, altrettante ce ne saranno settimana prossima". Parallelamente il Comune ha messo a disposizione anche gli spazi dell’Atrion.
Sembra meno rosea la situazione a Vimodrone. Il sindaco Dario Veneroni ha dichiarato che al momento non si sono verificati problemi. Diverso lo scenario per settimana prossima: "Ci sono seri problemi di approvvigionamento da parte dei medici", ha ammesso.

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