Maltrattate e poi sequestrate dal campo nomadi, dopo una vita in canile «Viola» e «Frida» ora sono a casa
Ormai anziane, le due cagnoline di Trezzo sono praticamente inavvicinabili dagli esseri umani, eppure hanno trovato qualcuno disposto a prendersi cura e a dare loro un po' di amore e affetto nell’ultimo periodo di vita.
Erano state prelevate anni fa da un campo nomadi a Trezzo sull'Adda perché si trovavano in condizioni deficitarie. Sono rimaste da allora in canile fino a pochi giorni fa, quando, seppur ormai anziane qualcuno ha deciso di prendersi cura di loro. Questa è la storia di «Viola» e «Frida».
Dopo i maltrattamenti e il canile due cagnoline trovano casa dopo anni di reclusione
Vivevano in un campo nomadi in condizioni indigenti, tanto che alla fine sono state sequestrate della Polizia Locale e per oltre dieci anni sono rimaste tra le mura del canile rifugio di Inzago. Oggi, ormai anziane, sono inavvicinabili dagli esseri umani, eppure hanno trovato qualcuno disposto a prendersi cura e a dare loro un po' di amore e affetto nell’ultimo periodo di vita. Questa è la storia di «Viola» e «Frida», due meticce di taglia media, figlie di una cucciolata composta anche da «Mimì» e «Romeo». I quattro sono nati nel 2006 nell'allora campo nomadi di via per Roncello, sgomberato qualche anno fa dalla Forza pubblica. Loro lo avevano già lasciato nel 2007, quando, a seguito di un sopralluogo, i funzionari avevano trovato un cane moribondo riempito di morsi nelle vicinanze dell'area. Fu quindi fatta una ispezione che portò al sequestro dei cuccioli insieme alla loro madre, «Mamma». I cinque furono quindi portati nel rifugio di Inzago Cascina Provvidenza (convenzionato col Comune di Trezzo), dove «Viola» e «Frida» ci sono rimaste fino a pochi giorni fa.
L'articolo completo sul numero della Gazzetta dell'Adda in edicola da sabato 31 ottobre e nello sfogliabile online.
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