"Sua figlia ha avuto un incidente, ci servono soldi". Arrestato truffatore di anziani FOTO
Il malvivente è stato fermato dall'Arma: recuperata la refurtiva da 50mila euro in gioielli e Rolex

"Sua figlia ha avuto un incidente, ci servono soldi". Arrestato truffatore di anziani. Il malvivente è stato fermato dai Carabinieri: recuperata la refurtiva da 50mila euro in gioielli e Rolex.
Arrestato truffatore di anziani
I Carabinieri della Stazione di Brugherio nel pomeriggio di ieri, giovedì 10 settembre 2020, sono riusciti a sventare un raggiro da "capogiro", arrestando il truffatore e riconsegnando alla vittima l'ingente refurtiva appena sottratta dalla sua casa. A finire in manette è stato K.M., 30enne dell’Est Europa, incensurato, accusato ora di truffa aggravata commessa nei confronti di una anziana residente a Brugherio. La vittima era stata contattata poco prima sul telefono di casa da un sedicente carabiniere, che le aveva richiesto una grossa somma di denaro e gioielli per rilasciare la figlia trattenuta in caserma, poiché - così ha sostenuto il balordo - "responsabile di un sinistro stradale mortale". La telefonata era stata perentoria e assolutamente chiara nella finalità: soldi per far rilasciare la figlia fermata. Per avvalorare il "copione" il finto carabiniere ha ceduto il telefono a una complice, una ragazza, che nella concitazione del momento è riuscita a spacciarsi per la figlia dell'anziana, implorando alla madre di ottemperare alla richiesta. La povera anziana, spaventata e disorientata, ha accettato di consegnare i beni a un altro complice, un presunto notaio che si sarebbe presentato alla sua porta da lì a poco.
Il falso carabiniere, la finta figlia e il sedicente notaio
Per il "notaio", però, è andata male. I Carabinieri di Brugherio, a truffa consumata, sono accorsi a casa della vittima, raccogliendo la testimonianza dell'anziana e la descrizione del fantomatico notaio: colore di capelli, vestiti indossati e altezza. Ed è stato proprio grazie a questi elementi che si è riusciti a interrompere il delitto. Un privato cittadino, che si trovava in un bar lì vicino, ha infatti segnalato ai Carabinieri la presenza di un soggetto sconosciuto e apparentemente "strano" nei modi, che teneva in mano una busta di plastica. La descrizione con il soggetto descritto dalla truffata era perfettamente combaciante.
Il truffatore ha cercato di nascondersi nel bagno del bar
Vedendo i militari avvicinarsi, il truffatore ha pensato bene di entrare nel bar, nascondendosi in bagno e cercando di occultare la refurtiva, che era contenuta proprio nel sacchetto notato dal testimone: 50mila euro in monili e orologi di lusso, Rolex compresi, riconsegnati con immensa gioia dell’intera famiglia della vittima. Il soggetto sarà processato per direttissima oggi, venerdì 11 settembre, al Tribunale di Monza.
Il vademecum anti-truffe dei Carabinieri
Dal finto tecnico addetto al controllo dell'acqua o della corrente elettrica, incaricato di ispezionare l'impianto domestico, al finto membro delle Forze dell'ordine, che si presenta a casa delle vittime predestinate anche con elementi che richiamano le divise di Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale. Ma è capitato anche che i malviventi si siano travestiti da sacerdoti impegnati nelle benedizioni porta a porta. I Carabinieri del Comando Provinciale di Monza Brianza dopo questo episodio tornano ad avvertire i cittadini di diffidare da telefonate sospette e a contattare immediatamente le Forze dell’ordine al 112, comunicando l’accaduto. Proprio perché vengono utilizzate dai truffatori molteplici tecniche, un utile consiglio è quello di non credere mai a chi, a qualunque titolo, richieda per telefono denaro per risolvere i problemi di un proprio congiunto. "L’impegno dell’Arma, che da sempre cerca di contrastare questa tipologia di reati, ha visto l’adozione di diverse e costanti iniziative al riguardo come conferenze finalizzate alla diffusione delle tecniche adottate da truffatori o la stampa di adesivi Non mi fido - Non ti apro".
Le regole anti-truffa dell'Arma
- Non aprire mai la porta a sconosciuti o sedicenti funzionari pubblici;
- Non rispondere a mail o telefonate che richiedono dati sensibili, password (codici) o dati bancari;
- Non fare confidenze al telefono a persone sconosciute;
- Non cedere mai denaro a chi si spaccia carabiniere/poliziotto. Loro non lo richiedono MAI;
- Limitare al minimo l’uso di contanti;
- Non aprire la porta agli sconosciuti, specialmente se si è soli in casa: meglio ricorrere all’assistenza di un familiare, se possibile, e non far aprire la porta di ai bambini.


