scelta coraggiosa

Il fotografo: "Nessun servizio fotografico ai matrimoni di coppie No vax"

Cartello in vetrina: "La vita mia e quella dei miei familiari vale più di un contratto".

Il fotografo: "Nessun servizio fotografico ai matrimoni di coppie No vax"
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Lavora in un settore come quello dei matrimoni, rimasto praticamente fermo per oltre un anno a causa della pandemia. Nonostante le difficoltà, un fotografo di nozze ha scelto di rifiutare incarichi provenienti da sposini no-vax. A ben chiarire la sua posizione un cartello affisso all'esterno del suo negozio.

Il fotografo di nozze che non accetta coppie no-vax

Il cartello affisso

Sulla vetrina è appeso un foglio bianco, scritto a computer. Recita:

"Siete una coppia no-vax? Bene io rispetto la vostra decisione non vi vieterò di accedere al mio studio. Voi però rispettate la mia scelta di non accettare l’incarico di fotografare il vostro matrimonio. La vita mia e dei miei familiari vale più di un contratto".

È una presa di posizione forte quella di Fabio Betelli, fotografo di nozze, con un rinomato studio a Dalmine, raccontata da Prima Bergamo. Il professionista, 43 anni, manda un avviso: la vita vale più di qualunque aspetto economico e di qualunque battaglia ideologica sui vaccini. Anche a costo di limitare la propria attività.

Contro la variante Delta ormai predominante, infatti, il vaccino offre una copertura molto alta contro ospedalizzazione e morte, ma - come dimostrano i dati - può accadere che questa nuova mutazione "buchi" la protezione del siero e si generi comunque il contagio. Se la persona contagiata è protetta dalla dose completa di vaccino nella stragrande maggioranza dei casi avrà un decorso molto lieve se non addirittura asintomatico della malattia, ma il virus continua a girare. Vaccinarsi, quindi, non è soltanto una tutela personale, ma collettiva.

Una scelta che sarà oggetto di discussione

Ci vuole coraggio, per fare una scelta simile, con i tempi che corrono. Senza dubbio gli oltranzisti criticheranno aspramente questo professionista.

Non mancano infatti gruppi di no-vax e no-green pass che si stanno organizzando per sabotare le attività che chiedono il certificato verde all'ingresso (come legge impone).

 

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